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Ferrara, mancate disdette all’Asl: inviate 30mila lettere tra proteste e ricorsi

Gi.Ca.
Ferrara, mancate disdette all’Asl: inviate 30mila lettere tra proteste e ricorsi

Pioggia di sanzioni per chi ha “saltato” la visita

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Ferrara Dopo i mesi di sosta imposti dall’emergenza pandemica è ripresa a pieno ritmo l’attività amministrativa di controllo eseguita dall’Asl sul rispetto delle prenotazioni di visite ed esami e l’esito è stato - nelle ultime settimane - il recapito di 30.937 lettere di contestazione a cittadini ritenuti inadempienti. Un’ondata di sanzioni con importo pari al costo della prestazione non eseguita maggiorato delle spese postali, che può sfiorare i 50 euro (come è effettivamente avvenuto per alcuni utenti).

Come è noto, dal 4 aprile 2016, se non si presenta all’appuntamento per una visita o un esame diagnostico l’utente deve comunicare all’azienda sanitaria la disdetta della data con almeno due giorni lavorativi di anticipo. Da allora, periodicamente, l’Asl ha inviato alcune migliaia di lettere per sollecitare il pagamento del dovuto ma sollevando anche le proteste e i ricorsi di chi ritiene che l’azienda abbia commesso un errore.

L’ultima spedizione, proseguita per circa due mesi, è stata più consistente del solito a causa del rallentamento delle attività amministrative causato dal Covid. Il periodo di riferimento delle lettere di contestazione sono i primi mesi del 2022 e gli anni precedenti, fino al 2017 e 2018. «Dato il numero molto significativo di comunicazioni inviate è difficile escludere categoricamente la possibilità di errori, sebbene dalla medesima attività svolta negli anni scorsi sia emerso che si tratta di casi estremamente limitati», scrive l’Asl.

Chi si è presentato al Cup nelle ultime settimane racconta di decine di persone convenute per chiedere informazioni sulla comunicazione ricevuta e per sollecitare l’annullamento della sanzione. In qualche caso è stata infatti contestata la mancata disdetta per una visita o un esame non eseguito – con data rinviata dalla stessa Asl – che però l’utente ha dimostrato di aver effettuato nel giorno che era stato ri-programmato.

«I cittadini che ritengono che la sanzione non sia dovuta, possono contattare i servizi aziendali preposti – scrive l’Asl – Le relative modalità sono riportate nella comunicazione ricevuta e si aggiungono alle consuete modalità di contatto con l’Asl. Si rammenta che l’obbligo di disdetta della prestazione sussiste dal 2016, è stato ed è ampiamente pubblicizzato, e finalizzato a limitare il numero di prestazioni che vanno “perdute” per mancata disdetta e che incidono negativamente sui tempi d’attesa».

Gi.Ca.

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