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Il medico di base cambia pelle: «Evitare di sguarnire le frazioni»

Il medico di base cambia pelle: «Evitare di sguarnire le frazioni»

Levato (Fimmg): riforma inevitabile ma poche 20 ore in ambulatorio

08 agosto 2022
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Ferrara Case della comunità, servizi sanitari h24, Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), telemedicina, Osco, infermieri di comunità. La sanità territoriale sta per compiere un passo decisivo nell’ottica di migliorare l’assistenza sul territorio e uno dei fulcri del sistema che subirà le maggiori trasformazioni sarà il medico di famiglia. Il decreto 77, entrato in vigore lo scorso giugno, inserisce questa figura in una rete di servizi che dovrà garantire più accessibilità al paziente e anche sgravare gli ospedali da un lavoro supplementare che sta mettendo in difficoltà i pronto soccorso.

«Per calare questo progetto nella realtà e cambiare modello servono una contrattazione regionale e un lavoro di programmazione a livello locale – spiega Francesco Levato, del sindacato Fimmg – Il medico che oggi accoglie i malati nel suo ambulatorio è destinato a diventare una figura residuale». Le medicine di gruppo sono gli embrioni delle future Aft. Molti ambulatori saranno trasferiti nelle Case della comunità, «dove i medici di famiglia lavoreranno assieme ai colleghi della continuità assistenziale (guardie mediche), ai medici in formazione, che potranno fare assistenza seguendo, in base al livello di formazione raggiunto, da 600 a 1.500 pazienti, e agli infermieri di comunità». L’assistenza ospedaliera sarà più capillare: verranno realizzati numerosi Ospedali di Comunità (Bondeno, Codigoro e Ferrara, già in programma: nel capoluogo estense ne sarà aperto uno da 20 posti letto nella Casa della Salute). «Dopo l’estate inizieremo ad entrare nei dettagli – dice Levato – Si aprirà un periodo di transizione e invito i medici che hanno i requisiti per andare in pensione a ritardare un po’ l’uscita dal servizio per agevolare il passaggio al nuovo modello». Su alcuni aspetti della riforma, Levato non nasconde perplessità: oggi, a causa della carenza di professionisti, il medico di base può seguire fino a 1.890 pazienti, «come potrà dedicare – chiede – solo 20 ore all’ambulatorio e le altre 18 alle Case di comunità? Si tratta di una semplificazione su cui è necessario fare una riflessione. Il medico di famiglia, inoltre, non potrà sparire dai piccoli centri e dalle frazioni, quindi anche i Comuni dovranno intervenire per evitare disservizi nelle zone più isolate. Teleconsulto e telemedicina contribuiranno a rendere più aderente il sistema rispetto ai bisogni dei pazienti».

Gi.Ca.

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