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Turismo a Ferragosto

Ferrara, i turisti sono estasiati: «Ma troppi negozi chiusi»

Marcello Pulidori
Ferrara, i turisti sono estasiati: «Ma troppi negozi chiusi»

Dagli Stati Uniti e dalla Francia, ma molti pure da Como e Padova. Anche il 15 agosto l’antica capitale degli Estensi è meta di migliaia di visitatori

17 agosto 2022
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Ferrara Il “premio” più bello, più intenso, quello che non t’aspetti. Marito e moglie, domenica pomeriggio (14 agosto) di fronte alla bancarella “Ferrara Souvenir” di Lorenzo Guandalini. «Veniamo da Como – rispondono – Perché proprio Ferrara? Perché tutti ce ne hanno parlato splendidamente. E poi – ecco la conclusione tutta orgoglio – c’è poco da aggiungere: Ferrara nel panorama italiano, e non soltanto, si è fatta un bellissimo nome. C’è solo una cosa che non ci è piaciuta: oggi (il riferimento è a domenica scorsa, ndr) quasi tutti i negozi sono chiusi. Ma per il resto tutto bene. Siamo arrivati oggi, ripartiamo domani».

Intanto il Comune comunica i dati del ponte di Ferragosto: 4. 624 visitatori complessivi – da venerdì 12 a lunedì 15 agosto – nelle 8 mostre e musei.

Il neo Appunto. Come spesso accade non è tutto oro quel che luccica. Ci spostiamo di poche decine di metri raggiungendo Piazza Savonarola e i suoi “mitici” Voltini. Qui c’è l’ennesimo pezzo di storia cittadina, l’Antica Tabaccheria del Volto dalla quale escono un paio di “classici” turisti, macchina fotografica al collo e cappellone di paglia: «From Usa – è la risposta immediata alla nostra domanda – cioè “dagli Stati Uniti”. Da alcuni anni volevamo visitare questa città. Degli amici ce ne hanno parlato molto bene e la curiosità di vederla quanto più possibile è tanta. Così, eccoci qua». L’aspetto che ancora di più conferma le buone cose ascoltate sulla città è anche che Ferrara sta diventando sempre più una tappa “obbligata” (assieme a un’altra grande ex capitale, Ravenna) per chi si sposta sulla linea direttrice Venezia-Firenze, e viceversa. Senza scomodare paragoni inopportuni, è tuttavia un fatto che Ferrara si sia ritagliata un suo spazio anche al di fuori dei confini nazionali.

Pochi metri, ancora, e davanti a noi si apre la distesa della caffetteria “Duca d’Este”. Ai tavolini un gruppo di amici dalla Francia: «Città molto bella e molte cose buone da mangiare – dice uno del gruppo che arriva da Nizza, la capitale della Costa Azzurra – Abbiamo in programma anche di raggiungere il mare. Vedremo nei prossimi giorni». E lì vicino incontriamo anche il proprietario del “Duca d’Este”, Paolo Saitta, «soddisfatto – chiarisce lui – sulla scia dei buoni numeri raggiunti durante questa estate». Numeri sorprendenti se si pensa che il turismo di massa privilegia, come si diceva, Venezia e Firenze. Ma anche dati che non devono sorprendere. Se si considera che tra Castello Estense, Museo della Cattedrale, Schifanoia, Palazzo dei Diamanti e via elencando, gli scrigni del sapere e della cultura estensi sono di assoluto livello. A proposito del Castello: molti visitatori sta attirando la mostra Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori. “Umanità”, di Sara Bolzani e Nicola Zamboni. Anche domenica scorsa molto visitata.

Un ritorno Infine, sempre sul piano dei dati, è da salutare con grandissima soddisfazione il ritorno del turismo straniero, fatta eccezione per il mercato russo venuto meno in maniera molto sostanziosa a seguito del conflitto in Ucrainal