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Giornata della cultura ebraica, Di Segni: valori fondanti da difendere

Giornata della cultura ebraica, Di Segni: valori fondanti da difendere

Il presidente Ucei: grave preoccupazione per quanto sentiamo in campagna elettorale. L’assessore Gulinelli: antisemitismo malattia mentale

18 settembre 2022
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Ferrara È stata inaugurata oggi, 18 settembre, la ventitreesima Giornata Europea della Cultura Ebraica a Ferrara, città Capofila dell'edizione 2022. L'iniziativa, coordinata e

promossa dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e alla quale aderiscono ventisei Paesi europei, ha quale tema a fare da fil rouge tra tutti gli eventi il ‘Rinnovamento’. Un invito a pensare nuovi modelli di convivenza e di sviluppo, di fronte alle grandi e difficili sfide del nostro tempo.

Nel corso dell'inaugurazione, la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni ha posto l'attenzione anche sulle elezioni politiche, il prossimo 25 settembre, vigilia di Rosh Ha Shanà, il Capodanno Ebraico, dichiarando: "Proprio per la secolare presenza delle

nostre comunità nella realtà italiana sentiamo tutto il peso e la tensione di questa giornata elettorale in arrivo. E aggiungo anche la preoccupazione grave per quanto leggiamo e sentiamo in queste settimane di intensa campagna elettorale. Agli eletti che

andranno a governare l'Italia - il Paese in cui abbiamo radici millenarie, di cui cantiamo con orgoglio l'inno e di cui rispettiamo la bandiera -chiediamo fermamente la coerenza. Non solo la più attenta e scrupolosa cura delle esigenze strutturali e correnti relativamente alla dimensione economico-finanziaria per il rilancio del Paese, la sostenibilità energetica e il benessere sociale dopo anni di crisi, ma la difesa dei valori

fondanti. Tutela degli assetti costituzionali, rafforzamento dello spazio e unità europea come percorso per rafforzare l'Italia stessa, affrontare il tema dell'odio e dell'antisemitismo in particolare in modo unitario".

"Non ci si sceglie un 'pezzo' e lo si difende con una bandiera di bravura politica. Il diritto dello Stato d'Israele di esistere, difendersi e generare innovazione, insieme alla Memoria e alla consapevolezza delle responsabilità del fascismo e della persecuzione antiebraica, sono un tutt'uno e non sono singole tematiche slegate l'una dall'altra - ha aggiunto Di Segni -. Chiediamo di mantenere il Comitato di coordinamento per la lotta all'antisemitismo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e di accogliere e recepire la definizione dell'Ihra, che comprende tutte le anime buie attraverso le quali l'antisemitismo si è rinnovato. Se la dimensione valoriale è trascurata nel disinteresse o nella considerazione del bene prettamente individuale, il rinnovamento rischia di essere rinascita di quelle minacce che si trasformarono in orrore, di cui ancora portiamo indelebile il segno".

"L'ebraismo, anche e soprattutto a Ferrara, è una grande radice della nostra civiltà. E

l'antisemitismo è una malattia mentale che può essere contagiosa. Per questo dobbiamo essere sorveglianti dei tempi, per conservare e valorizzare il patrimonio e l'identità culturale dell'ebraismo e il valore della memoria. Anche su questi punti Ferrara ha dato un contributo alla storia e al mondo: la narrazione di Giorgio Bassani ne Il Giardino dei Finzi-Contini e La lunga Notte del '43, del nostro regista Florestano Vancini - che morì proprio il 18 settembre, di 14 anni fa - sono un dono alle generazioni

future. Il dono lega le parti e permette le relazioni". Così l'assessore alla cultura del

Comune di Ferrara Marco Gulinelli, oggi nel suo intervento in apertura della Giornata Europea della cultura ebraica alle sinagoghe di via Mazzini 95. Gulinelli ha sottolineato il contributo alla cultura e alla memoria di autori ferraresi, a partire proprio da Vancini, "che ricordiamo oggi nell'anniversario della scomparsa e a cui Ferrara ha dedicato la propria scuola di arte cinematografica". "Contributi - ha detto - che sono e rimarranno un patrimonio, fondamenta vive per rendere concreta la speranza dell' avvento di

un'era democratica del mondo, perché, forse mai come oggi, serve un nuovo umanesimo, anche come elemento fondante di quel Rinnovamento oggi alla base della Giornata europea della cultura ebraica".