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Altre case a Lido Scacchi, Legambiente frena

Katia Romagnoli
Altre case a Lido Scacchi, Legambiente frena

L’associazione e le osservazioni al Piano: «Rischio idrogeologico». Tomasi: «Soluzioni tecnologicamente eco-sostenibili e progetti innovativi»

04 ottobre 2022
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Lido Scacchi Nelle 13 pagine di osservazioni presentate al Pua (Piano urbanistico attuativo di iniziativa privata) “Scacchi”, il circolo Legambiente Delta del Po elenca una serie di criticità di natura urbanistica, idrogeologica, ambientale, ma anche legate al consumo energetico e di suolo. Attraverso il documento Legambiente chiede all’amministrazione comacchiese di «evitare la distruzione di questo paesaggio in quanto l’area è indicata a rischio idrogeologico», mentre «il rischio alluvione viene minimizzato da dati, che indicano che ciò può accadere in un lasso di 100 anni». Oggetto della disputa è per l’appunto il progetto presentato da un gruppo di proponenti composto da Tomasi costruzioni, Femar e Pozzati-Querzoli, volto alla realizzazione di 116 alloggi a uso vacanze in un’area compresa tra viale Scacchi al Lido Scacchi e le vie Tricorno, Bainsizza e Cima Vignola al Lido Pomposa. Per Legambiente si tratta di «un’area da tutelare e non da edificare», alla luce delle raccomandazioni della regione a non superare il limite del 3% di consumo di suolo.

«L’indagine di Ispra – riferisce Marino Rizzati, presidente del circolo Legambiente Delta del Po – racconta che il Comune di Comacchio ha superato abbondantemente il 3% di consumo di suolo. Speriamo che l’amministrazione comunale rispetti la norma e restituisca al mittente il progetto edilizio».

Ted Tomasi, in rappresentanza delle società proponenti, fa notare che «Il Pua presenta soluzioni tecnologicamente eco-sostenibili, che non aveva quello che fu oggetto di pubblicazione 10 anni fa. All’epoca non furono presentate osservazioni, benché il progetto fosse impattante, mentre oggi sì, anche se siamo davanti a un Pua innovativo, che prevede anche il risparmio energetico. Siamo sempre pronti, tuttavia, ad accogliere spunti e suggerimenti».

L’area su cui sarà calato il progetto è edificabile e mentre Legambiente, nelle sue osservazioni, puntualizza che «la cementificazione della costa è una causa della subsidenza e facilita l’ingressione marina», Tomasi puntualizza che «non va a incidere sulle superfici. È un progetto conforme a tutti gli strumenti urbanistici, Prg e strumenti subordinati». Rispetto ai tempi di realizzazione, si prevede di avviare i lavori nel 2023 e ultimarli nel giro di due anni. «La pandemia ha messo in luce esigenze nuove dell’abitare e del vivere la vacanza – conclude Tomasi – e le case vacanze di qualità rientrano in quella tipologia dell’offerta ricettiva sempre più richiesta in questi anni». l

Katia Romagnoli

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