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Cento, emergenza rossa per il Reno invaso da un fiume di gasolio

Cento, emergenza rossa per il Reno invaso da un fiume di gasolio

Scoperto un ingente sversamento: è allarme ambientale lungo l’alveo.  Subito pannelli sulla superficie dell’acqua per bloccare la grande macchia oleosa

07 gennaio 2023
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Marcello Pulidori

Cento Un sibillino riflesso rossastro, un odore ancora più indecifrabile. E poi quella grande macchia oleosa a pelo d’acqua. L’emergenza per il Reno è scattata ieri mattina: «C’è una fuga di idrocarburi nel fiume» scrive sui social il sindaco di Cento, Edoardo Accorsi. Man mano che il tempo passa arrivano anche i primi dati: si tratta – quasi certamente – di gasolio, e quindi una sostanza potenzialmente pericolosa per pesci e uccelli che del fiume sono i primi abitanti. La chiazza è lunga ma ancora non è possibile stabilire quanto. La velocità di discesa della macchia di gasolio sull’asta fluviale sarebbe di due chilometri l’ora, ma anche qui per numeri certi occorre attendere. Sta di fatto che è allarme in tutto il territorio centese dopo l’ingente sversamento, scoperto ieri mattina grazie alla segnalazione di un cittadino, nel fiume Reno di una consistente e «importante» quantità di idrocarburi, per il 99% si tratta di gasolio.

Il sindaco Il primo cittadino, si diceva. Edoardo Accorsi, assieme ad altri colleghi amministratori, ha immediatamente raggiunto la zona interessata dai primi avvistamenti, vicino a Ponte Vecchio, quello che collega Cento a Pieve. «Grazie alla segnalazione di un cittadino – ha poi scritto il sindaco – da questa mattina (ieri per chi legge; ndr) è stato rilevato un importante sversamento di idrocarburi nel fiume Reno. Insieme alle forze dell’ordine, alle autorità competenti e ai volontari della Protezione civile stiamo gestendo la situazione, in particolare per il contenimento del liquido grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Insieme a me il sindaco di Pieve, Luca Borsari, il sindaco di Galliera, Stefano Zanni, e il sindaco di Argile, Alessandro Erriquez».

Le indagini Le prime indagini, alla presenza dei carabinieri, hanno cercato di fare chiarezza su chi (e dove) abbia effettuato questo irresponsabile sversamento visto che al 99% di questo si tratta. Il punto in cui lo sversamento oleoso è più evidente è la zona che dallo “Spallone”, in pratica una porzione dell’argine del Reno, si “muove” verso il Ferrarese. Non a caso nel pomeriggio di ieri l’intervento di posa sulla superficie del fiume di pannelli contenitivi – che evitino il propagarsi della macchia di gasolio – ha riguardato il tratto di fiume che da Ponte Vecchio va verso Sant’Agostino. Impossibile, almeno ieri, accertare quanti litri di gasolio sono stati gettati in acqua, anche se – come i tecnici presenti hanno fatto capire – siamo di fronte a quantità molto consistenti. Bisognerà al più presto assegnare una origine a questa grande macchia di gasolio stabilendo da dove viene. Soltanto così si riuscirà a individuare la sorgente dell’inquinamento e, soprattutto, chi abbia “vomitato” nel Reno. Ma adesso la prima cosa è limitare i dannil