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Il femminicidio

Bondeno. “Rossella Placati uccisa quando Saveri non era in casa”

Daniele Oppo

	Lo striscione e il cartello portato dalle amiche di Rossella Placati all'udienza del 10 gennaio del processo per il suo omicidio
Lo striscione e il cartello portato dalle amiche di Rossella Placati all'udienza del 10 gennaio del processo per il suo omicidio

L’arringa dei difensori si Doriano Saveri, l’uomo impuato di aver assassinato la sua ex compagna Rossella Placati nella sua abitazione di Borgo San Giovanni a Bondeno nel febbraio 2021

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Bondeno. Affermare che Doriano Saveri sia l’assassino di Rossella Placati è un passo non consentito, frutto di una «visione a tunnel», una lettura degli indizi viziata da «preconcetto confirmatorio», per cui «nell’immediatezza del fatto si è individuato in Saveri il responsabile» e da lì si è proceduto a vedere ogni elemento d’indagine come a suo carico.
 

È la posizione della difesa dell’imputato (avvocati Pasquale Longobucco e Alessandra Palma), espressa in una lunga arringa nell’udienza di martedì 10 gennaio, durante la quale è stata proposta anche una versione dei fatti alternativa, ovvero che la donna sia stata uccisa la sera del 21 febbraio 2021, ma in uno spazio di tempo in cui Saveri non era in casa, ovvero tra le 20.45 e le 22. Per la difesa, le ricostruzioni dei medici legali consentirebbero di arrivare anche a questa conclusione e non solo a quella della procura, che vede l’omicidio datato in un orario successivo alle 22, quando l’uomo era sicuramente nell’abitazione, dove rimarrà fino al mattino successivo.
 

I legali contestano la metodologia d’indagine, che non sarebbe stata realmente a 360°: «Sono state sentite delle persone senza la verifica degli eventuali alibi, non sono state fatte intercettazioni o pedinamenti». I riferimenti sono espliciti: l’ex compagno di Placati, i figli, i vicini di casa con i quali aveva dei problemi. Ma non è un’accusa nei loro confronti: «Non stiamo colpendo, né vogliamo colpire un soggetto terzo, vogliamo far capire che è stata errata l’impostazione metodologica investigativa», precisa Longobucco. 

In udienza erano presenti anche i figli e le amiche della vittima, che hanno esposto uno striscione all’esterno del tribunale, e il sindaco di Bondeno Simone Saletti: «Essere qui è un dovere sia istituzionale sia morale», ha detto.
 

La sentenza è prevista per il 17 gennaio.