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La protesta

Carcere di Ferrara, poliziotti in stato di agitazione

Carcere di Ferrara, poliziotti in stato di agitazione

I sindacati della Penitenziaria: troppe aggressioni, tensioni e violenze, chiediamo al prefetto e alle autorità di intervenire subito

11 gennaio 2023
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Ferrara - Dopo le aggressioni, le violenze interne e le tensioni, gli agenti di Polizia penitenziaria dicono basta e dichiarano lo stato di agitazione da domani, 12 gennaio: lo hanno comunicato al prefetto Argentieri, al sottosegretario giustizia Delmastro, al capo del Dap, alla direzione generale personale, provveditorato regionale e alla direttrice del carcere di Ferrara, Maria Nicoletta Toscani. E adesso «in attesa di un quanto mai necessario riscontro "operativo", le segreterie provinciali  Sapp, Osapp, Sinappe, Uilpa, Uspp, Fns Cisl, Cnpp dichiarano lo stato di agitazione e l’astensione ad oltranza dalla fruizione del servizio mensa e dell’utilizzo del locale “spaccio agenti”».

Lo fanno per la sicurezza sul lavoro degli agenti di polizia penitenziaria dopo i recenti «fatti subiti da troppi poliziotti». Per questo, dicono i sindacati «è nostra intenzione chiedere risolutivi interventi che possano ripristinare un’accettabile condizione di sicurezza e benessere sul luogo di lavoro». «Alle problematiche annose se ne sono aggiunte altre più recenti - aggiungono - che hanno contribuito a destabilizzare ulteriormente un ambiente già in enorme sofferenza». «Quello che chiediamo alle cui ci rivolgiamo, è che ognuna per le proprie specifiche competenze, intervenga senza indugi per ristabilire una situazione che possa garantire agli operatori penitenziari, in divisa e senza, di non correre rischi superiori al lecito».

La causa scatenante è la situazione per cui - denunciano i sindacati - «sempre più spesso, e in maniera sempre più aggressiva, alcuni detenuti ricorrono alla violenza verso il personale, con l’obiettivo di ottenere l'autorizzazione a fruire di alcuni “benefici extra”, con la prepotenze realizzazione di gravi atti su se stesi e altri». E di fronte a tutto questo, chiudono i sindacati «se l’Amministrazione, e quindi tutta la scala gerarchica, si mostra debole e pronta a cedere in ogni occasione, si ottiene il risultato attuale, in cui non si riesce più, in alcun modo, ad arginare l’escalation di violenza che si sta registrando in questo ultimo periodo».