Ferrara Da una parte un passo indietro rispetto a una posizione che sembra non prevedere alternative. Dall’altra la rinuncia a ogni pretesa economica. Finisce con un accordo transattivo, al quale mancano solo le firme, ma che la Giunta comunale ha gi&agrave; deliberato, lo scontro tra l’amministrazione Fabbri e la Fp-Cgil sul caso dei vigili obiettori, scoppiato dopo la decisione di introdurre le armi d’ordinanza per i servizi esterni della Polizia locale di Ferrara. La vicenda non si &egrave; fermata alle questioni di principio o alle sole polemiche politiche, ma ha avuto un risvolto giudiziario in cui il Comune &egrave; andato a sbattere contro la pronuncia del giudice del lavoro che ad aprile dello scorso anno lo ha condannato per comportamento discriminatorio sia individuale che “di genere”. Nel dettaglio, secondo il giudice la discriminazione &egrave; avvenuta contro uno degli agenti, obiettore di coscienza fin dall’assunzione, che non avendo cambiato idea sull’uso delle armi, da poliziotto di quartiere era stato assegnato ad altri incarichi alla centrale operativa, anche con perdita di qualche beneficio economico. L’altra discriminazione il giudice l’ha individuata ai danni delle agenti assunte in epoca precedente al 2010 (quando l’ingresso nel corpo &egrave; stato reso incompatibile con lo status di obiettore), perch&eacute; non essendo mai state soggette agli obblighi di leva, non avevano mai avutola possibilit&agrave; di manifestare il proprio dissenso rispetto all’uso delle armi. Il giudice aveva disposto un piano di rimozione delle discriminazioni che prevedeva l’individuazione delle agenti obiettrici. La sua attuazione ha permesso di rilevarne 10, un numero non residuale contando che le donne in servizio al momento della causa erano 57 (su 141 dipendenti totali). La Giunta, affidandosi al legale Denis Lovison, aveva deciso di andare in appello, ma proprio in questa sede si &egrave; trovata la mediazione. Il sindacato e il poliziotto discriminato rinunciano a ogni statuizione economica derivante dall’ordinanza di primo grado, mentre il Comune rinuncia all’appello e &laquo;conferma il riconoscimento del diritto ad essere adibite “a tutti i servizi, anche esterni, nessuno escluso, senza obbligo di porto d’arma” (come previsto dall’ordinanza del giudice, ndr) in favore delle 10 dipendenti&raquo; individuate mediante il piano di rimozione delle discriminazioni, &laquo;che hanno manifestato l’obiezione di coscienza mediante dichiarazione&raquo;. Al poliziotto discriminato, &laquo;il Comune di Ferrara riconosce il diritto, quale obiettore di coscienza, di non portare l’arma nell’ambito dei servizi interni ed esterni cui sia adibito e di svolgere servizi esterni per cui non sia previsto per legge l’uso delle armi, condizione nella quale gi&agrave; attualmente si trova dal 15 maggio 2022&raquo;, anche in questo caso come previsto proprio dal piano predisposto dal giudice del Lavoro. Assente il sindaco, la delibera della Giunta porta la significativa firma del suo vice: Nicola Lodi, che sulle armi ai vigili ha puntato molto.&nbsp; &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferrara Da una parte un passo indietro rispetto a una posizione che sembra non prevedere alternative. Dall’altra la rinuncia a ogni pretesa economica. Finisce con un accordo transattivo, al quale mancano solo le firme, ma che la Giunta comunale ha gi&agrave; deliberato, lo scontro tra l’amministrazione Fabbri e la Fp-Cgil sul caso dei vigili obiettori, scoppiato dopo la decisi...

PISTOLE POLIZIA MUNICIPALE FERRARA

Battaglia giudiziaria

Ad aprile il giudice del lavoro aveva già condannato l’amministrazione municipale per comportamento discriminatorio sia individuale che “di genere”. In Appello la vicenda si è risolta con una mediazione tra le parti

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Ferrara. Il poliziotto obiettore l’ha spuntata, non porterà l’arma in servizio. Pronto l’accordo Comune-Cgil

Ad aprile il giudice del lavoro aveva già condannato l’amministrazione municipale per comportamento discriminatorio sia individuale che “di genere”. In Appello la vicenda si è risolta con una mediazione tra le parti

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