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Raffica di furti in città e frazioni

Ferrara, la razzia continua nelle case: bande di ladri acrobati non danno tregua

Ferrara, la razzia continua nelle case: bande di ladri acrobati non danno tregua

Da corso Porta Mare a Borgo Punta fino anche a Malborghetto, sono numerose le zone nel mirino: e fa gola anche il vino

11 gennaio 2023
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i Cinzia Berveglieri

Ferrara L’emergenza furti nelle abitazioni è più mai presente i città e in particolare nella zona est e non passa giorno dove non si riscontri un colpo messo a segno o un tentato furto sventato per un soffio.

Porta Mare A lamentare questa situazione sono alcuni cittadini che risiedono nelle abitazioni con i numeri civici dispari di corso Porta Mare, quelli per intenderci che hanno il giardino rivolto verso la zona delle mure e del cimitero ebraico.

«Negli ultimi giorni – afferma un residente – io e i miei vicini abbiamo contato cinque colpi in rapida successione: tre sono andati a segno e due tentati forse sfumati perché i ladri sono stati disturbati mentre erano in azione. Il pericolo non arriva dalla strada che è molto trafficata, ma dai giardini del retro. In più di un’occasione hanno scavalcato muri, sono saliti sui tetti ed hanno colpito spaccando finestre. Abbiamo intenzione di mettere una chat tra residenti per dare l’allarme in caso di movimenti sospetti nella nostra zona».

Borgo Punta Chi invece sta già usando la chat di vicinato sono molti residenti di Borgo Punta con “Occhi aperti” e il logo con la banda Bassotti, strumento per arginare i continui furti, anche nella giornata di martedì sono stati avvistati due giovani intenti a scavalcare con i favori del buio una recinzione in via Biancospino. A testimonianza che la zona è ancora battuta dai ladri, soprattutto quelli acrobati in grado di arrampicarsi anche ai piani superiori. Insomma, Occhi aperti e spalancati anche perché i ladri preferiscono colpire nelle ore del tardo pomeriggio quando fa già buio e i loro movimenti furtivi sono meno visibili.

Via Pontegradella Tra le zone più visitate ultimamente dai ladri c’è anche quella nella zona di via Pontegradella e nelle vicine via Eligio Mari e via Caretti anche in questi casi i colpi si certificano in abitazioni poste anche ai pini superiori.

Malborghetto I ladri sono tornati in azione ancora anche Malborghetto di Boara. È successo nel tardo pomeriggio di martedì in un’abitazione di via Fratelli Navarra. A ricostruire l’accaduto è la giovane padrona di casa. «Sono uscita di casa, come faccio abitualmente intorno alle 16 per andare a prendere mio figlio all’asilo, e a differenza di come spesso accade, non sono rimasta fuori con lui, ma insieme siamo tornati a casa per poi riuscire intorno alle 18. Al mio rientro, alle 19.20, ci siamo trovati di fronte ad una scena di devastazione totale. Molti mobili della sala erano stati spostati, forse nella ricerca di una cassaforte che non abbiamo. La porta finestra dalla quale sono entrati i ladri era stata forzata in più punti, sono almeno cinque i segni lasciati dal piede di porco usato. Poi è il caos ovunque, cassetti svuotati, il letto matrimoniale disfatto (forse pensavano tenessimo soldi nel materasso), camera del bimbo a soqquadro”.

I coniugi all’arrivo dei carabinieri hanno stilato la lista del bottino. Un anello “importante”, braccialetti e catenine, per lo più regali di battesimo del bambino, sigari e bottiglie di vino pregiato che, probabilmente hanno portato via nello zainetto che stava nella cameretta del piccolo, non prima di averlo svuotato del contenuto... gli abiti di ricambio per la giornata da trascorrere all’asilo. Il “giorno dopo” rimane l’amarezza per l’accaduto che è ancora più forte al pensiero che «nel 2017, abbiamo scelto di trasferirci a Malborghetto, proprio perché era un paese tranquillo a pochi chilometri dalla città». Era e non è più. È ormai d’obbligo usare il passato visto che dal gennaio del 2022 i furti, in paese, si susseguono in una escalation che non accenna a diminuire, anzi è in continua ascesa.

Malumore, tanto, e insicurezza sono ciò che si respira in paese, dove gli abitanti “storici” non «riconoscono più il luogo dove sono nati e vissuti» e i nuovi residenti si chiedono «se davvero sia stata una scelta giusta trasferirci qui».l

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