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Non ci sono più case in affitto a Ferrara: -81% di disponibilità

Non ci sono più case in affitto a Ferrara: -81% di disponibilità

Secondo il portale immobiliare Idealista la città estense è in cima alla classifica nazionale delle riduzioni, con l’intera provincia al secondo posto

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Ferrara Crollo della disponibilità di case in affitto, in tutto il Ferrarese ma in particolare nel capoluogo. La tendenza è generalizzata a livello nazionale ma Ferrara risulta addirittura in testa con un calo dell’81% degli alloggi disponibili per la locazione nell’ultimo trimestre 2022, si può ipotizzare per via dell’effetto Unife. E in provincia le cose non vanno tanto diversamente, con una riduzione del 63%, la seconda più ampia a livello nazionale.

E’ l’Ufficio studi di Idealista, portale immobiliare che punta molto sullo sviluppo tecnologico, a stimare che a livello nazionale l’offerta di case in locazione si è contratta ancora per il quinto trimestre consecutivo: negli ultimi tre mesi del 2022 si è registrato un calo del 36% rispetto all'analogo periodo del 2021. Una riduzione importante, ma inferiore a quella registrata nel trimestre precedente, quando l'offerta si era contratta del

43,5%. In particolare, 75 capoluoghi italiani su 107 hanno registrato una riduzione dello stock con punte dell'81% a Torino e appunto Ferrara. Contrazioni dell'offerta superiori alla media del 36% in altre 19 realtà, compresi i principali mercati dell'affitto come Verona (-67%), Firenze e Roma (entrambe -66%) in primis. Venezia segna una contrazione del 57%, Milano del 49%, Genova del 41%, mentre Napoli presenta il 40% in meno di case in affitto rispetto all'anno prima. I cali negli altri 55 centri vanno dal

36% di Lucca al 2% di Crotone, con riduzioni del 20% dell'offerta per la metà di questi.

In controtendenza 27 città tra le quali Pesaro (+79%) e Modena con il +9%.

A livello provinciale la situazione è stata simile nell'ultimo anno con un calo dell'offerta che riguarda circa il 70% delle province monitorate. Torino (-69%), Ferrara (-63%) e Roma (-60%) sono le aree più colpite dalle contrazioni. Variazioni negative superiori alla media del periodo in altre 10 province, dal 59% di Reggio Emilia al 37% di Brescia e Perugia. L'offerta è crollata anche in provincia di Firenze (-58%), Verona (-57%) e Venezia (-53%). Milano scende del 46%. All'opposto Belluno e Rimini, rispettivamente con incrementi del 144% e del 133%, sono le province dove lo stock è cresciuto

maggiormente nel periodo di analisi, seguite da Trieste (60%) e Sondrio (54%). Offerta in crescita in altre 26 province, comprese tra il 38% di Gorizia e l'1% di Macerata. Stabili Fermo, Massa-Carrara e Lucca.