Ferrara Questa volta, a differenza di altre, potrebbe anche cavarsela. Al momento per&ograve; &egrave; certo che Cristiano Perini, noto alle cronache ferraresi per le truffe realizzate spacciandosi per don Domenico Bedin (da cui il soprannome di “falso don Bedin) deve affrontare l’ennesimo processo della sua vita. Anche questa volta l’accusa &egrave; di truffa (ma con lui a processo ci sono altre due persone: una donna cinese, Zinwei Xia, e una italiana, Leonora Fabbri): una riuscita, e dunque portata a termine; l’altra, un po’ pi&ugrave; sofisticata, fermatasi al solo livello del tentativo perch&eacute; la potenziale vittima ha mangiato la foglia, come si suol dire. Partiamo allora da quest’ultimo caso: per l’accusa portata avanti dalla Procura di Ferrara Perini e compagnia avrebbero inviato un messaggio con quale avvisavano il potenziale truffato che c’era un succoso lascito testamentario che lo aspettava. Per non far attendere oltre questa insperata eredit&agrave;, c’era per&ograve; la necessit&agrave; di pagare una provvigione ai “professionisti” che se ne stavano occupando: il 7,5% del totale. Tradotto in soldi: circa 40mila euro, mica noccioline. Niente &egrave; per&ograve; stato pagato. L’altra truffa, questa messa a segno, &egrave; una delle pi&ugrave; classiche: un falso annuncio di vendita online, la trattativa, l’accordo per il pagamento, la dazione anticipata di denaro, e il venditore che diventa uccel di bosco proprio quando c’&egrave; da spedire l’oggetto della compravendita. In questo caso era un iPhone usato. Per gli inquirenti a compiere tali reati - ma pare anche altri con vittime in Toscana e Veneto - sarebbero stati proprio Perini e le due donne, ai quali sono stati associati i telefoni usati per agganciare le vittime. Un’associazione che va, ovviamente, provata in tribunale. Ieri si &egrave; tenuta l’udienza davanti al got Gabriele Graziani - nel corso della quale Perini ha cambiato per l’ennesima volta avvocato - con l’escussione di due parti offese. Il giudice ha poi rinviato al 24 febbraio per sentire gli ultimi testimoni (e gli imputati, se lo desidereranno) e per la discussione. Risale a pochi giorni fa la notizia di un processo che vede Perini e la sua complice cinese accusati a Modena per un fantasioso tentativo di truffa, non cos&igrave; diverso da quello ferrarese. L&igrave; si sarebbero spacciato come esecutori testamentari delle ultime volont&agrave; di &Egrave; successo che i due hanno pensato bene di fingersi Giorgio Squinzi, l’ex patron del Sassuolo e del gruppo Mapei, che avrebbe lasciato importanti donazioni per le parrocchie modenesi. l Daniele Oppo &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferrara Questa volta, a differenza di altre, potrebbe anche cavarsela. Al momento per&ograve; &egrave; certo che Cristiano Perini, noto alle cronache ferraresi per le truffe realizzate spacciandosi per don Domenico Bedin (da cui il soprannome di “falso don Bedin) deve affrontare l’ennesimo processo della sua vita. Anche questa volta l’accusa &egrave; di truffa (ma con lui a processo ci s...

Andrea Rossetti - ARRESTO IN QUESTURA

Truffatore seriale

Il malvivente che si finse don Bedin torna a processo, con lui anhche due donne

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Ferrara, truffa online e falso testamento: ancora guai per Cristiano Perini

Il malvivente che si finse don Bedin torna a processo, con lui anhche due donne

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