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Il ricordo

Cento, Francesco è ancora con noi

Cento, Francesco è ancora con noi

A un anno dalla morte familiari, amici e compagni ricorderanno il 16enne Suffritti. Il suo motto: «La mia felicità siete voi». Cerimonia lunedì nella chiesa di San Pietro

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Cento Un anno fa di questi tempi, precisamente il 30 gennaio, moriva all’età di 16 anni Francesco Suffritti. Era molto conosciuto a Cento per la sua battaglia contro una malattia rara, ma soprattutto perché nonostante tutto aveva trovato la forza di reagire e di vivere, arrivando anche a pubblicare il libro “Il cielo da quaggiù. Poesie e racconti” (Pendragon), mandato alle stampe in tempi rapidissimi per permettergli di presentarlo e prima che la malattia potesse avere il sopravvento su di lui.

Per far capire quanto era conosciuto il ragazzo, l’ultimo saluto si tenne allo stadio Bulgarelli di Cento, anche perché in tempi di pandemia in chiesa sarebbe stato impossibile mantenere distanze di un certo tipo.

Lunedì 30 gennaio, a distanza di un anno dalla morte, la mamma Sabrina (stimata caposala all’ospedale Santissima Annunziata), il papà Alessandro, il fratello Federico, la nonna Daniela, il nonno Silvano, gli zii Federica e Fabio, i familiari, gli altri parenti, amici e compagni di classe “ricordano con immutato amore il caro Francesco”, riportando una sua frase, “La mia felicità siete voi”, nell’epigrafe che annuncia una santa messa in suffragio, in programma appunto lunedì alle 18.30 nella chiesa di San Pietro, a Cento. Un momento per pregare tutti insieme ricordando questo giovane brillante, del quale restano tanti ricordi.

La malattia Francesco come detto era affetto da una malattia molto rara che quasi nessuno conosce: si chiama cardiomiopatia miofibrillare. Contratta all’età di sei anni, la malattia costringe chi ne è affetto (solamente una dozzina i casi in tutto il mondo) a utilizzare un respiratore per apnee che lo aiuti a respirare e rende ovviamente la vita molto problematica a chi ne è affetto. E proprio attraverso la poesia il 16enne esplorava se stesso, la sua malattia e il mondo che gli sta intorno, “e lo fa – osserva nella prefazione del suo libro lo scrittore bolognese Alessandro Berselli - con una lucidità e un sentimento che fanno di questa raccolta un piccolo gioiello, il quale è impossibile non riesca a emozionare”. Insomma, la poesia ha permesso a questo giovane di esprimere i propri sentimenti e affrontare il suo sfortunato destino, contando sulla vicinanza e il sostegno dei genitori e degli amici, che si sono dati un gran da fare per fargli realizzare questo sogno.

L’ultimo suo regalo una raccolta di offerte per l’Associazione piccoli grandi cuori onlus, proprio alla memoria di Francesco. l

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