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Ferrara: redditi, sindaco in cima

Ferrara: redditi, sindaco in cima

Pubblicati i 730 di Consiglio e giunta. Fabbri scavalca l’assessore Maggi Mosso resta primo degli eletti seguito da Carità. Arquà all’ultimo posto

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Ferrara Alcide Mosso resta il consigliere comunale che a Ferrara vanta il reddito più elevato mentre in giunta a guadagnare il primo posto nella classifica dei redditi del 2021 è il sindaco Alan Fabbri, che scavalca l’assessore Andrea Maggi. I dati sono reperibili nella sezione trasparenza del Consiglio comunale e fotografano una situazione non molto dissimile da quella dell’anno precedente (redditi 2020).

Mosso, il consigliere comunale della Lega balzato agli onori della cronaca per aver recentemente sfilato nel corteo degli Arditi, a Predappio, e per aver proposto un censimento basato sull’acquisizione di dati sensibili (interrogazione poi ritirata), oggi si prende la ribalta senza fare nulla. A parlare infatti è solo l’importo del suo 730: 88.636 euro.

Quest’anno, però, non riesce a fare il vuoto dietro di sè e viene seguito quasi a ruota da Francesco Carità, di Ferrara Cambia, che unisce al reddito da lavoro dipendente quello di un’attività autonoma superando gli 80mila euro (81.918). A coprire il fronte del centrosinistra, almeno sui tavoli dei commercialisti, ci ha pensato Mauro Vignolo, entrato in classifica sotto l’insegna del Pd.

Sul podio della giunta comunale, invece, oltre a Fabbri (Lega), che si piazza in cima con 76.838 euro, sale ancora Andrea Maggi (Ferrara Cambia), che scende di un gradino ma ha chiuso il 2021 con un reddito di 74.647 euro e precede la terza assessora per reddito, Cristina Coletti (Lega): i suoi 66.084 euro a fine anno sono cresciuti di un migliaio di euro rispetto al 2020.

Il vicesindaco Nicola Lodi, a suo tempo finito nel mirino dell’opposizione dopo l’ingresso in giunta a causa di un reddito salito fino ad un livello incompatibile con l’occupazione di una casa popolare, resta fuori dal podio ma conferma i 57mila euro dell’anno precedente (57.629). La collega Angela Travagli (Ferrara Cambia), con delega al personale e alle attività produttive oltre che libera professionista (consulente del lavoro), ha presentato un 730 con un imponibile di 52.135 euro, seguita da Alessandro Balboni (Fdi), con 46.125 euro, dall’assessora all’Istruzione Dorota Kusiak (45.856 euro), da Marco Gulinelli (Forza Italia), che si ferma a 43.213, ma prima di Micol Guerrini (ex Ferrara Civica) e di Matteo Fornasini, entrambi a quota 43.103 euro.

Tornando al Consiglio, la lista è molto più lunga e, dopo Vignolo, mostra Marco Vincenzi, di Ferrara Cambia (50.664), Benito Zocca (ex Lega, oggi Prima Ferrara) con 46.810 euro, Annalena Ziosi, anche lei ex Lega, oggi Prima Ferrara, con 44.551 euro, il poliziotto Luca Caprini (Ferrara Nostra) a 42.118 euro, l’ex il professore pentastellato, Tommaso Mantovani a 41.971, il leghista Stefano Solaroli, che con il reddito da attività autonoma raggiunge i 41.819 euro e l’ex Gente a Modo, oggi Ferrara Bene Comune, Dario Maresca (41.114). Il contestatissimo presidente del Consiglio comunale, Lorenzo Poltronieri (Lega), sfiora la top ten con un 730 da 40.018 euro, il leghista Stefano Franchini lo segue con 39.491. Dietro ci sono il presidente del gruppo Pd, Francesco Colaiacovo, con 39.293, il leghista Giovanni Cavicchi (34.534), la Dem Ilaria Baraldi (33.698) e Anna Chiappini, stesso partito (33.371), che è anche quello di Davide Bertolasi (29.042).

L’ex leghista, oggi presidente del gruppo dei “ribelli” di Ferrara Nostra, Francesca Savini si è fermata a 27.935, davanti a un’altra transfuga della Lega, Catia Pignatti, oggi di Ferrara Nostra, a 25.490 euro, a Massimiliano Guerzoni, di Ferrara Cambia (25.229), alla Pd Caterina Ferri (25.101), alle forziste Diletta D’Andrea (24.622) e Paola Peruffo (19.717), al Pd Simone Merli (18.628), all’ex leghista, oggi Gruppo Misto, Anna Ferraresi (14.284), al leghista Fabio Felisatti (11.174), all’esponente di Ferrara Civica, Roberta Fusari (5.700 euro), a Federico Soffritti, di Fdi (4.853 euro), a Maria Dall’Acqua, del Pd (3.240).

L’ultimo gradino, per reddito, lo occupa Rossella Arquà, leghista recentemente reintegrata in Consiglio e al centro di una inquietante vicenda giudiziaria (1.623 euro).

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