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L’intervento

Ferrara casa della nuova giustizia. Nordio conferma le riforme

Daniele Predieri
Ferrara casa della nuova giustizia. Nordio conferma le riforme

Il ministro: «Prescrizione da modificare». L’annuncio alle Camere penali riunite

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Ferrara Diventa una “casa delle idee”, Ferrara, scelta come sede dell’inaugurazione dell’anno giudiziario delle Camere penali italiane (Ucpi). Ne è convinta la sua vicepresidente Paola Rubini, spiegando che Ferrara sarà «casa anche delle libertà e del confronto tra magistrati avvocati e accademia (i giuristi, ndr)»: lo dice ai presenti riuniti – oltre 500 avvocati da tutta Italia – al teatro Nuovo per discutere di giusto processo, pena, prevenzione e prescrizione: parole che sembrano lontane dai cittadini, ai ferraresi, in realtà vicinissime per le tante e troppe questioni giudiziarie aperte. Per le norme che le governano, che debbono essere cambiate.

Ecco allora, come annuncia lo stesso ministro Carlo Nordio, intervenendo con un video messaggio al convegno di ieri pomeriggio, che Ferrara diventa anche “casa delle riforme”.

In primis sulla prescrizione (la scadenza) dei reati, come scandisce Nordio: «La nostra concezione del diritto penale è di non lasciare impunito il delitto e non condannare l’innocente. Anche però non sottoporre l’innocente a un processo inutile, lungo e costoso. E nei casi in cui questo fosse necessario, vige il principio della ragionevole durata del processo: senza incidere su garanzie di difesa e modificando anche, come faremo, la legge sulla prescrizione che ha introdotto un principio di improcedibilità».

Nordio fa felici i legali penalisti dell’Ucpi che da tempo si battono contro la riforma della prescrizione voluta dai governi precedenti. E questa sarà una delle tante riforme che il ministro anticipa alla platea del teatro Nuovo, poiché rassicura «il nostro è un governo solido, la maggioranza è compatta, e si profila una durata della legislatura fisiologica: quindi penso che le riforme potranno essere attuate, nei tempi compatibili».

Ma la riforma dovrà fare i conti con la legge Cartabia, approvata dal governo Draghi: «Riteniamo necessario assieme a voi – ha spiegato Nordio agli avvocati – un tavolo di analisi sui decreti attuativi della Cartabia che andava nella giusta direzione con una serie di limitazioni dovute alla situazione politica e alla eterogeneità delle forze in campo».

Sempre rivolto agli avvocati convenuti a Ferrara per la due giorni di confronto su giusto processo, pena, prevenzione e prescrizione «posso dire che quanto annunciato alle camere (sulle riforme, ndr) e che coincide in gran parte con le vostre proposte (anche la separazione delle carriere, cavallo di battaglia degli avvocati penalisti italiani) è in fase di elaborazione: ma non sono in grado di anticipare nulla ma vi posso assicurare che quanto ho esposto sarà oggetto delle prossime iniziative del Governo».

Riforme che debbono andare nella direzione della tutela delle reputazione delle persone come ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli: «Tutelare la reputazione oggi è importante tanto quanto lo era tutelare la libertà un tempo; ma paradossalmente, mi rendo conto della forzatura, appare più facile oggi recuperare la libertà che la reputazione».

Ma prima di cambiare, uno dei passaggi più politici del suo messaggio ieri a Ferrara, occorre prima «testare la riforma Cartabia nelle sue attuazioni, non servono riforme affrettate». Poiché al tempo stesso Pinelli auspica «massima cautela, prima occorre testare l’impatto della riforma». Il convegno continuerà oggi e poi il presidente Ucpi, Gian Domenico Caiazza lo chiuderà con suo messaggio finale. 

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