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La commemorazione

Lido delle Nazioni, i Carabinieri ricordano il sacrificio del brigadiere Scantamburlo

Lido delle Nazioni, i Carabinieri ricordano il sacrificio del brigadiere Scantamburlo

Si è tenuta sabato mattina la commemorazione di Cristiano Scantamburlo, il sottufficiale dei Carabinieri morto il 12 febbraio del 2006 a seguito di un conflitto a fuoco avuto con un evaso che cercava scappare ancora

11 febbraio 2023
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Lido delle Nazioni  Si è tenuta sabato mattina la commemorazione di Cristiano Scantamburlo, il sottufficiale dei Carabinieri morto il 12 febbraio del 2006 a seguito di un conflitto a fuoco avuto con un evaso che cercava scappare ancora. 


Alla cerimonia erano presenti i genitori –  Luigino Scantamburlo e Loredana Masiero – le autorità civili e militari delle provincia, il colonnello Fabio Coppolino vicecomandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, il comandante provinciale dei Carabinieri di Ferrara, colonnello Alessandro Di Stefano, i sindaci di Comacchio, Pierluigi Negri, di Vigonovo (Ve), Luca Martello, oltre ai primi cittadini dei Comuni di Mesola, Codigoro, Goro e Lagosanto, nonché degli alunni delle classi 4^ A, B e C dell’Istituto Comprensivo di Comacchio. La cerimonia ha avuto inizio alle 10 con la deposizione della corona al “cippo” collocato nei pressi del luogo del tragico evento.

Sono trascorsi 17 anni dalla notte del 12 febbraio 2006 quando, davanti alla discoteca “La Rotonda” di Lido delle Nazioni, una pattuglia dei carabinieri notò un’auto in sosta che risultava rubata. L’equipaggio, composto dal brigadiere Cristiano Scantamburlo e dall’appuntato Roberto Domini, si appostò nei pressi del parcheggio in attesa dell’arrivo degli utilizzatori. Poco dopo si avvicinarono all’auto quattro persone, che i militari decisero di controllare, ma uno di loro si diede alla fuga, venendo rincorso e bloccato dai carabinieri che lo identificarono per Antonio Dorio, evaso dopo un permesso premio dal carcere, dove stava scontando la condanna per l’omicidio di un’anziana donna.


Durante il trasporto verso il Comando Compagnia di Comacchio, benché ammanettato, Dorio riuscì ad utilizzare una pistola, che teneva nascosta. L’evaso minacciò i militari, ma il brigadiere Scantamburlo rifiutò di consegnare l'arma d'ordinanza, riuscendo a distrarre il criminale ed a consentire all'autista di fermare l'automezzo gettatosi rapidamente all'esterno del veicolo. Ne scaturì un conflitto a fuoco con l’appuntato Domini (oggi brigadiere, anch’egli Medaglia d’Oro) durante il quale Dorio fu ferito, ma nonostante ciò riuscì ad allontanarsi decedendo poi nella fuga lungo la statale Romea. Scantamburlo morì nella mattinata presso l’ospedale di Ferrara, nel corso di un complesso intervento chirurgico.
 

Il 1° marzo 2007, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso a Scantamburlo la medaglia d’oro al valore dell’Arma dei Carabinieri, alla memoria. Questa la motivazione «Capo equipaggio di unità radiomobile, durante l’accompagnamento in caserma di un pregiudicato, veniva minacciato dal malvivente il quale, benché ammanettato, era riuscito ad impugnare una pistola che teneva occultata sulla sua persona. con eccezionale coraggio ed esemplare sprezzo del pericolo, rifiutava di consegnare l'arma d'ordinanza, riuscendo a distrarre il criminale ed a consentire all'autista di fermare l'automezzo. gettatosi rapidamente all'esterno del veicolo, veniva attinto mortalmente da un colpo proditoriamente esploso dal malfattore, che veniva poi colpito a morte nel corso di violento conflitto a fuoco ingaggiato con l'altro commilitone. fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio».