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Ferrara, il giorno del giudizio per Naomo: sospeso se condannato nel caso Cidas

Daniele Predieri
Ferrara, il giorno del giudizio per Naomo: sospeso se condannato nel caso Cidas

Oggi la sentenza sui ricatti del vicesindaco per punire dipendente Coop

15 febbraio 2023
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Ferrara La sua vita, politica, dipende da una sentenza, da un pezzo di carta che avrà in mano il giudice Danilo Russo e che leggerà alle 12 di oggi, in tribunale, scandendo condanna o assoluzione dal reato di concussione, per il caso Cidas.

Nicola Naomo Lodi, vicesindaco nonché pluri assessore del Comune di Ferrara, in caso di condanna verrà sospeso da tutti i ruoli amministrativi che ricopre, come prevede la “legge Severino”. Legge che oggi tanti criticano, a partire dal ministro Nordio che vuole cambiarla, e che ieri pochi altri – la stessa Lega – avevano tentato – inutilmente – di abrogare con il referendum, bocciato dal non raggiungimento del quorum. Ma la legge c’è, oggi, e quindi il giudice Russo dovrà tenerne conto. Ma cosa accadrà realmente in caso di condanna?

Dopo un consulto di diversi legali, e dello stesso difensore di Lodi, l’avvocato Carlo Bergamasco, ecco cosa accadrà in caso di condanna e di “sospensione automatica” prevista dalla Legge Severino. Il giudice Russo si limiterà a decidere sul processo penale, sul reato di concussione, per le pressioni che Lodi fece sul presidente della coop Cidas, Daniele Bertarelli, e poi tutto passerà al prefetto Rinaldo Argentieri che dovrà solo formalizzare il provvedimento e notificare la sospensione al Comune e al sindaco. Ricordiamo che secondo l’accusa, pm Savino che ha chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi, Lodi avrebbe ricattato Bertarelli alludendo ai rapporti economici e agli appalti che il Comune aveva ed ha con Cidas, affinché punisse – come avvenuto poi – un dipendente della coop, Daniel Servelli, per il quale Lodi chiedeva venisse allontanato dal suo posto di lavoro. Servelli aveva la colpa, secondo Lodi, di averlo offeso, pubblicamente e sui social, dandogli dell’«idiota» e altro: e per questo Servelli è già stato condannato per diffamazione (pena pecuniaria di 300 euro, pagamento di danno e spese) . Adesso, però, resta il fatto più grave: l’azione di un amministratore che arriva ad inviare mail al datore di lavoro di una persona per indurlo a punirlo per quelle offese. Il giudice dirà se questa azione possa configurarsi reato oppure no, visto che tanti addetti ai lavori propendono – alla vigilia – per una assoluzione “salomonica”, nel senso che il fatto, antipatico, c’è è reale, ma non costituisce reato.

Oppure c’è la condanna che prevede la sospensione. Il giudice in caso di condanna, darà poi compito alla cancelleria del Tribunale (art. 11, 5° comma Legge Severino) di inviare la sentenza alla Prefettura: sarà poi il Prefetto di Ferrara (che non potrà esser tirato per la giacchetta, come venne fatto per il caso Arqua e Consiglio di Stato) a prendere il provvedimento di sospensione, «senza margini di discrezionalità»: ossia, sarà obbligato per la legge Severino a sospendere Lodi. E la sospensione, affinché diventi esecutiva, andrà notificata al Comune che provvederà. Dunque dalla sentenza alla sospensione passeranno giorni in cui comunque Naomo come amministratore non potrà prendere decisioni, pena la loro invalidazione. La sospensione durerà 180 giorni (sei mesi) , in attesa del secondo grado del processo. E comunque nel prossimo anno si vota, e da qui ad allora tutto cambierà.

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