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Ferrara, l’Abc funziona e sarà potenziato: a marzo resterà aperto 12 ore al giorno

Giovanna Corrieri
Ferrara, l’Abc funziona e sarà potenziato: a marzo resterà aperto 12 ore al giorno

Il nuovo servizio funziona, e così oltre agli ambulatori a bassa complessità di Ferrara verranno anche aperti anche a Comacchio e Bondeno: Gli esperti: «Nel 2022 sono anche calati gli accessi al pronto soccorso per codici minori»

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Ferrara L’ambulatorio a bassa complessità (Abc) nella cittadella San Rocco (settore 1 ambulatorio 7) sta funzionando e sarà potenziato. Da marzo sarà quindi aperto dodici ore al giorno (raddoppiando l’orario attuale che è dalle 8.30 alle 14.30) sette giorni su sette. L’hanno annunciato, ieri in commissione informativa, Emanuele Ciotti (direttore sanitario dipartimento Cure Primarie Asl) e Marika Colombi (direttrice direzione Infermieristica e Tecnica dell’Asl) parlando di accessi aumentati (ad oggi da settembre, quando l’Abc è partito): in alcuni giorni si è arrivati in sei ore fino a 27 pazienti (il raffronto di Ciotti è stato con il Ps di Argenta che ha accessi in media di 35 in quattro ore). Peraltro si prevede anche l’apertura di strutture analoghe presso la Casa della Comunità di Comacchio (l’avvio sarà entro marzo 2023) e la Casa della Comunità di Bondeno (che è in valutazione). Il potenziamento avviene anche sulla base dei risultati: è stato infatti registrato che l’accesso ai pronto soccorso ferraresi (ospedale di Cona più gli ospedali periferici di Argenta, Cento e Delta) è diminuito se si guarda ai codici bianchi e verdi. Nel 2021 si sono per esempio registrati 2.980 accessi bianchi e nel 2022 gli stessi sono stati 2.243; i verdi nel 2021 erano stati 33.265 e nel 2022 sono diventati 27.129. Per quanto riguarda le prestazioni: nel 2021 sono state 8.417 (bianchi) e nel 2022 5.537, e quelle verdi sono passate da 192.783 a 124.972. E gli accessi a rischio inappropriatezza sono passati dal 3,1% del 2021 al 2,7% del 2022 per i bianchi e dall’11,6% all’11,0% per i verdi. Gli utenti inoltre stanno cominciando a conoscere la struttura, anche nelle sue caratteristiche: stando ai numeri si è passati, appunto, dall’avere una decina di pazienti fino a picchi di 27 in una sola giornata, attestandosi ora ad avere 16,5 pazienti di media giornalmente (totale ad oggi 2233, con 336 rx richieste, 130 eco e 120 esami di laboratorio).

L’Asl si aspetta ora una conferma, anche nei numeri, dell’utilità del progetto che «è un esempio di modello organizzativo di prossimità e di presa in carico di bisogni a bassa complessità clinica, anche in termini di riduzione proprio degli accessi in pronto soccorso».

L’Abc Non è un pronto soccorso, è stato precisato, e nemmeno un Punto di primo intervento, così come non è prevista assistenza pediatrica. Là infatti vengono erogate prestazioni che necessitano di una rapida risposta dell’area delle Cure Primarie È invece possibile effettuare esami radiologici quando indicato e la postazione è vicina a quella del 118 per eventuali necessità. Gli operatori presenti fanno parte di un’equipe multi professionale formata da medici dell’Unità Continuità assistenziale e dal personale infermieristico afferente alla Casa di Comunità. L’accesso all’ambulatorio è senza prenotazione. È il posto per le patologie in acuzie ma di entità lieve/modesta che normalmente vengono classificate come “codici minori” ma che necessitano comunque di risposte in breve tempo: artralgie, dolore muscolare, dermatologia, ferite superficiali, traumi lievi, contusioni, febbre, tosse, disturbi oculari, ecc.

Ieri intanto è stata espressa qualche perplessità dai consiglieri comunali. «Bene che la struttura funzioni – ha detto Roberta Fusari (Ac) – e spero si possa garantire una continuità del servizio, anche in termini di medici, ma l’Abc non può essere la risposta a problemi strutturali come sono quelli che riguardano i medici di base che sono sovraccaricati di pazienti, che non riescono a loro volta ad entrare in contatto con il proprio medico, o come possono essere le difficoltà di prenotare visite: per le rx servono mesi».

E proprio su questo interveniva Francesco Colaiacovo (Pd): «La mia preoccupazione è che questo servizio possa essere usato in maniera impropria», diceva riferendosi alla possibilità là di fare la diagnostica; «nessun salta coda – precisava Ciotti – c’è grande appropriatezza da parte dell’utenza che sta cominciando a capire cosa sia l’Abc. Non si usa la struttura per abbreviare il percorso».«L’amministrazione ha a cuore l’attività che si sta facendo per il territorio – ha detto l’assessora alle politiche sociali, Cristina Coletti – e con gli investimenti Pnrr nell’anello della Cittadella San Rocco si darà ancora maggior valore alla struttura, sarà una svolta recuperare gli immobili inutilizzati. A quel punto si vedrà sicuramente una casa della comunità davvero di risposta alle esigenze di tutti gli utenti». l

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