Ferrara, la Camera di commercio fa litigare gli agricoltori
Coldiretti Ferrara sta fuori: negata turnazione in giunta. Ravenna gode
Ferrara Non è partita con il piede giusto la convivenza Ferrara-Ravenna sulla nuova Camera di commercio unificata. Uno o due consiglieri in più, a seconda delle stime, rispetto al previsto per i romagnoli, che blindano così oltre ogni possibile problema la maggioranza del Consiglio camerale, e una spaccatura all’interno del mondo agricolo ferrarese che non sarà semplice sanare. Il tutto in attesa che il governatore Stefano Bonaccini validi le scelte dei candidati delle associazioni e convochi la prima riunione.
La divisione tra le associazioni agricole è emersa con la decisione di Coldiretti Ferrara di non partecipare all’accordo e di rinunciare, a favore della consorella di Ravenna, al seggio consiliare. «Non siamo rimasti soddisfatti dal metodo più che dai contenuti, visto che Coldiretti è un’organizzazione unica - spiega Alessandro Visotti, direttore di Ferrara - Avevamo chiesto, al tavolo agricolo ferrarese, che il posto in giunta camerale (il “governo” eletto dal Cda, ci sarà Claudia Guidi di Confagricoltura Ferrara, ndr) fosse messo in turnazione, cioè che tra cinque anni fosse di Coldiretti. Ci è stato fatto capire, nonostante la mediazione di Cia, che la proposta sarebbe stata bocciata, quindi abbiamo rinunciato in favore di Ravenna. Spiace molto, speriamo comunque che la costituenda Cciaa si consolidi. Ripercussioni sui rapporti agricoli? Dobbiamo competere assieme per lo sviluppo dell’agroalimentare». Coldiretti aveva deciso di correre da sola a fronte dell’apparentamento Confagricoltura-Cia, che strappava 3 seggi. «È stata una scelta loro, che li ha poi penalizzati - risponde Paolo Cavalcoli, direttore Confagri Ferrara - Sono rimasto stupido dalla decisione di Coldiretti, che ha fatto perdere un seggio a Ferrara, la trovo incomprensibile: non si tratta con i diktat, le turnazioni si decidono di volta in volta». Dal canto suo Stefano Calderoni, presidente Cia, si limita a ribadire che «il mondo agricolo ferrarese non può non dialogare al suo interno e trovare le condizioni per strategie comuni».
L’altro seggio che doveva andare a Ferrara e invece finirà a Ravenna è quello extra dei professionisti: «È successo che la riunione decisiva sia stata convocata con soli dieci giorni di anticipo a Ravenna, obbligatoriamente in presenza - spiega il presidente dei commercialisti Riccardo Carrà, il candidato ferrarese - I 14 rappresentanti ferraresi non hanno potuto garantire una presenza massiccia, a differenza dei colleghi ravennati, e così la votazione ha favorito i romagnoli».
Favorisce invece Ferrara l’accordo per un altro seggio extra, dei consumatori, che andrà a Paolo Picci (Adiconsum): Federconsum autoesclusa in quanto i sindacati sono rappresentati dalla Cgil, in questo caso di Ravenna.
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