Ferrara Secondo gli inquirenti, avrebbe avvicinato un funzionario di un’impresa che avrebbe dovuto controllare, spiegandogli che era venuto a conoscenza di dettagli poco convenienti ma che avrebbe potuto rendere il tutto molto pi&ugrave; facile e indolore per l’azienda stessa, in cambio di qualche regalo, pi&ugrave; o meno volontario: uno smartphone aziendale e accessori da lavoro, nonch&eacute; la promessa per la consegna di un iPhone 11 e di un iPad Air e, ancora, di 2.500-3.000 euro in contanti. In termini giuridici, come qualificati dalla procura, induzione indebita a dare o promettere utilit&agrave;. A compierla sarebbe stato un sottufficiale della Guardia di finanza 56enne in servizio nel Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ferrara ai danni di un’impresa della provincia. La procura, che sta indagando sul caso, aveva proposto nei suoi confronti una misura cautelare custodiale, ma il giudice delle indagini preliminari ne ha concessa una pi&ugrave; morbida, l’interdizione da ogni incarico per il termine massimo di sei mesi. I fatti contestati, sono risalenti ai mesi di agosto e settembre dell’anno scorso. Il finanziere era stato incaricato di svolgere un accertamento nei confronti di una ditta edile e proprio approfittando di questo ruolo, avrebbe fatto pressioni per avere quei vantaggi materiali ed economici, facendo leva con il suo interlocutore sul fatto che avrebbe potuto sistemare per il meglio la situazione, ad esempio nascondendo o addirittura distruggendo carte compromettenti oppure omettendo indagini su colui che sarebbe stato, a suo dire, il vero titolare dell’azienda, sebbene occulto. Una pressione che si sarebbe concretizzata mostrando come prova un documento “compromettente” che avrebbe dovuto rimanere segreto (per questo &egrave; indagato anche per un reato apposito), ovvero una segnalazione di operazioni sospette - quelle afferenti a possibili casi di riciclaggio di denaro - di cui era entrato in possesso in ragione del suo mestiere. In questo modo avrebbe indotto il funzionario aziendale responsabile dei rapporti con la Guardia di finanza nel corso dell’accertamento a tollerare l’impossessamento dello smartphone e di qualche materiale da lavoro (occhialini, scarpe, tute e mascherine) e farsi promettere regali pi&ugrave; sostanziosi, come i dispositivi Apple e il denaro. A far finire il gioco &egrave; stata la denuncia presentata dall’azienda, che ha rifiutato di sottoporsi al ricatto. l Daniele Oppo &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferrara Secondo gli inquirenti, avrebbe avvicinato un funzionario di un’impresa che avrebbe dovuto controllare, spiegandogli che era venuto a conoscenza di dettagli poco convenienti ma che avrebbe potuto rendere il tutto molto pi&ugrave; facile e indolore per l’azienda stessa, in cambio di qualche regalo, pi&ugrave; o meno volontario: uno smartphone aziendale e accessori da lavoro, nonch...

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L'inchiesta

Il gip ha disposto sei mesi di interdizione. Per evitare controlli approfonditi sull’azienda avrebbe chiesto iPhone e denaro

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Ferrara, pressioni all’impresa: sottufficiale della finanza nei guai

Il gip ha disposto sei mesi di interdizione. Per evitare controlli approfonditi sull’azienda avrebbe chiesto iPhone e denaro

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