Ferrara Non ha i lacci nella scarpe, la cintura ai pantaloni che cadono e lo fanno camminare male: vestito cos&igrave; ieri mattina in tribunale, per impedirgli di usarli, di nuovo, lacci e cintura, di tentare il suicidio come aveva gi&agrave; fatto venerd&igrave; scorso nella sua cella “Nuovi giunti”, giorno dopo l’omicidio, dove per fortuna gli agenti di polizia del carcere lo hanno salvato perch&eacute; in allerta sulle condizioni di fragilit&agrave; di Sandro Biondi, 52 anni, arrestato dopo aver ucciso la mamma Maria Luisa Sassoli, 81 anni, soffocandola sul letto, gioved&igrave; mattina scorso. Un dramma nel dramma, il tentativo di togliersi la vita, azione che per fortuna &egrave; stata annullata dagli agenti che nonostante non avessero avuto ancora l’ordine di controllo a vista, dalle prime informazioni avute dai medici e dai sospetti acquisiti dall’esperienza in carcere coi nuovi detenuti, sono riusciti ad impedirgli di portare a conclusione un altro dramma. Che ieri mattina il giudice Danilo Russo ha potuto toccare con mano, durante l’udienza di convalida dell’arresto e poi decidendo il carcere per lui: il suo legale difensore, l’avvocato Monica Pedriali (che diventer&agrave; di fiducia al pi&ugrave; presto) ha ribadito al giudice che Biondi confermava tutto ci&ograve; che aveva gi&agrave; detto nell’interrogatorio con il pm Andrea Maggioni, la confessione, l’ammissione della sua esasperazione alla base del gesto che l’ha portato ad uccidere la mamma, che aveva sintetizzato gioved&igrave; mattina ai primi agenti arrivati in casa sua: &laquo;L’ho uccisa perch&eacute; non ce la facevo pi&ugrave;&raquo;. A gestire la madre le cui condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi tempi, invalida, tanto che avrebbe dovuto essere trasferita in una casa di riposo, proprio perch&eacute; Sandro Biondi da solo non ce la faceva pi&ugrave;. E lui prostrato, provato da questa situazione, dal fatto che non riusciva a dormire da mesi per via della madre, e ormai senza pi&ugrave; forze e capacit&agrave; di gestirne l’accudimento, ha perso il controllo e l’ha soffocata. Poi l’arresto, la cella, il dramma nel dramma del tentato suicidio e ieri mattina la comparsa in tribunale. Sandro Biondi &egrave; rimasto nell’aula dell’udienza Gip dalle 11 fino alle 13. 30, ad attendere l’esito della convalida, sua e di un altro detenuto trasferito dal carcere assieme a lui. Poi a tarda mattinata dopo il confronto con il legale, il giudice Russo ha convalidato l’arresto e deciso, depositando nel pomeriggio l’atto scritto, la custodia in carcere dove Biondi dovr&agrave; rimanere a lungo, almeno in attesa della conclusione della perizia psichiatrica che dovr&agrave; stabilire le sue capacit&agrave; di intendere e volere al momento dell’omicidio. Al momento, per Biondi, la detenzione &egrave; solo il carcere, poi un domani con una perizia psichiatrica favorevole si potranno valutare altre sedi, come strutture psichiatriche ad hoc. Perch&eacute; sono innegabili la condizioni psichiatriche scemate di Biondi, evidenziate subito dal pm Maggioni e dal suo avvocato, entrambi concordi con la perizia psichiatrica: &laquo;Ora attendiamo i risultati di questa consulenza che la procura ha ordinato, poi faremo valutazioni&raquo;l &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

Ferrara Non ha i lacci nella scarpe, la cintura ai pantaloni che cadono e lo fanno camminare male: vestito cos&igrave; ieri mattina in tribunale, per impedirgli di usarli, di nuovo, lacci e cintura, di tentare il suicidio come aveva gi&agrave; fatto venerd&igrave; scorso nella sua cella “Nuovi giunti”, giorno dopo l’omicidio, dove per fortuna gli agenti di polizia del carcere lo hanno s...

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Dopo l’omicidio

Voleva togliersi la vita in cella: il dramma di Sandro Biondi salvato dagli agenti di Polizia. Ieri dal giudice che ha ordinato la custodia in carcere per la morte della madre invalida

Ferrara

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Ferrara, tenta suicidio dopo l’omicidio

Voleva togliersi la vita in cella: il dramma di Sandro Biondi salvato dagli agenti di Polizia. Ieri dal giudice che ha ordinato la custodia in carcere per la morte della madre invalida

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