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I furti

Comacchio, auto razziate nella nuova piscina

Katia Romagnoli
Comacchio, auto razziate nella nuova piscina

La testimonianza di un frequentatore dell’impianto: derubato già due volte. «Ho sporto denuncia ma è intollerabile, bisogna potenziare la videosorveglianza»

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Comacchio Furti nelle automobili lasciate in sosta nel parcheggio della nuova piscina comunale, di fronte allo stadio Raibosola. Ne sa qualcosa un trentenne di San Giuseppe, vittima per due volte di ladri ancora ignoti, nel giro di 5 mesi. La fascia oraria in cui sono stati messi a segno entrambi i furti è la medesima, dalle 19 alle 20.30, arco della giornata maggiormente gettonato da lavoratori che escono dal lavoro e seguono i corsi o si cimentano con il nuoto libero.

«La prima volta, il 12 settembre scorso – racconta il giovane – , oltre alla mia automobile è stata aperta, con la stessa tecnica un’altra vettura, ma io non me ne ero accorto, perché senza fare danni evidenti, i ladri hanno fatto leva sulla guarnizione che gira intorno al finestrino del passeggero anteriore, hanno aperto il vetro e con un gancio sono riusciti ad aprire la portiera dalla maniglia interna, senza spaccare vetri di finestrini. Ribaltando i sedili posteriori erano poi riusciti a prelevare il mio zainetto, che è stato ritrovato in un fosso a breve distanza, insieme a un altro zaino». Il trentenne di San Giuseppe, rintracciato attraverso i documenti rimasti all’interno dello zaino, che conteneva anche lenti a contatto, occhiali da vista, una borraccia e un cappello, ha poi sporto denuncia. Risulta che fossero state rubate solo monetine.

Il secondo furto risale al 20 febbraio scorso, ma in questa seconda circostanza lo zaino è rimasto all’interno del baule. L’autovettura è stata presa di mira dai ladri nello stesso punto del parcheggio ed era illuminata dallo stesso lampione della sera in cui era stato compiuto il primo furto. Anche il secondo episodio è sfociato in una denuncia, contro ignoti, alla stazione locale dei carabinieri. «Suggerisco di incrementare il numero delle telecamere di videosorveglianza – puntualizza il giovane, definendosi, a ragion veduta, esasperato -; mentre la prima volta non mi ero accorto di nulla, in occasione del secondo furto ho ricevuto un messaggio di notifica sul cellulare, perché risultava che una portiera fosse rimasta aperta per più di 10 minuti. Ero già negli spogliatoi della piscina e mi sono affrettato a uscire. Ho la Casco. Sono assicurato, ma questi episodi sono intollerabili».

La problematica è stata posta all’attenzione del sindaco dal consigliere comunale Luca Buzzi, capogruppo della lista Insieme per Comacchio, attraverso un’interpellanza, presentata durante la seduta del Consiglio comunale del 21 febbraio.l