La Nuova Ferrara

Ferrara

Fuoriclasse Ferrara

Il dirigente scolastico e il lavoro nero: «Contratti trasparenti. Ragazzi, siate felici e niente scorciatoie»

Il dirigente scolastico e il lavoro nero: «Contratti trasparenti. Ragazzi, siate felici e niente scorciatoie»

Massimiliano Urbinati indica la strada al sistema scuola e ai suoi studenti e li invita ad accettare solo contratti regolari

03 marzo 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Abbiamo intervistato il dirigente scolastico Massimiliano Urbinati presso l’istituto Vergani-Navarra di Ferrara per scoprire le sue idee in merito al percorso lavorativo che i ragazzi intraprendono dopo la fine degli studi. È stata l’occasione anche per confrontarsi sulle competenze che si possono trasmettere all’esterno, sulle qualifiche, su ciò che la scuola può fare per agevolare l’occupazione e anche di lavoro nero, talvolta utilizzato come scorciatoia illegale e che mette tutti in difficoltà.

Quale pensa che sia il modo migliore per introdurre i ragazzi al mondo del lavoro?

«Ci deve essere un dialogo fra formazione e lavoro con trasparenza sui contratti garantiti dal Fipe (Federazione Ialiana Pubblici Esercizi), una facilitazione nel passaggio tra scuola ed impiego con certificazioni che dimostrano le reali competenze dei futuri lavoratori formati all’uscita dall’istituto superiore: una specificità di formazione per superare il divario tra competenza data e competenza richiesta. Bisogna dare modo agli studenti di appassionarsi e di essere preparati nel momento in cui entreranno nel mondo del lavoro facendo sognare loro dei progetti per la vita».

Cosa ne pensa del lavoro in nero?

«Il lavoro in nero va combattuto in tutti i modi possibili perché poi i ragazzi si allontanano dal mondo del lavoro e le imprese finiscono per fallire».

Che insegnamento darebbe ai ragazzi per tutelarsi?

«Il mio consiglio ai ragazzi è di darsi da fare seguendo il principio della felicità, perché è importante per tutti noi aiutare il nostro Paese e la nostra regione a prosperare favorendo lo sviluppo della ricchezza economica, culturale, morale ed etica. Infatti, se perdessimo le nostre tradizioni ne risentirebbe la nostra economia e tutti coloro che abitano questa regione, parte della nostra identità culturale ne risentirebbe. L’Emilia Romagna è una prosperosa Food Valley, caratterizzata da una cultura gastronomica variegata, che presenta diverse unicità e spero che i ragazzi possano comprendere questa cosa trovando il modo migliore per valorizzare il nostro territorio».

Cosa spinge un datore di lavoro a pagare in nero un lavoratore?

«Senza dubbio l’ottica del guadagno e delle spese giocano un parte importante di tutto ciò e le difficoltà in cui un datore di lavoro può incorrere possono fargli smarrire la sua stessa etica e moralità per paura che la sua attività possa fallire».

Secondo lei è giustificato?

«Assolutamente no i tempi sono cambiati, il datore di lavoro non ha più il coltello dalla parte del manico di fatto le offerte di lavoro sono sempre di più e non si può ragionare come una volta, non vi è più il timore di non trovare un altro impiego. Consiglio quindi di accettare solo lavori in regola perché spesso il lavoro in nero viene remunerato meno rispetto ad un contratto nazionale». l

Riccardo Romeo

e Andrea Ghezzi

classe 4C

© RIPRODUZIONE RISERVATA