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Ferrara, sul diritto d’informazione «direttiva restrittiva»

Ferrara, sul diritto d’informazione «direttiva restrittiva»

Pd, Azione Civica, Ferrara Bene Comune e Gm hanno presentato una mozione: «Il direttore generale del Comune smentito dal ministero»

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Ferrara Pd, Azione Civica, Ferrara Bene Comune e Gm hanno presentato una mozione impegnando sindaco e giunta a verificare che il direttore generale Sandro Mazzatorta «abbia ottemperato al parere del ministero dell’Interno ritirando la direttiva di cui alla nota del 18 novembre 2022» e «a ripristinare il clima di corretta collaborazione tra i dirigenti e i consiglieri comunali, nel rispetto dei reciproci ruoli e della funzionalità degli uffici dell’Ente».

La direttiva è quella che prevede che per ottenere notizie e informazioni di natura non documentale i consiglieri debbano inoltrare le istanze di informazione alla presidenza del consiglio e, dopo il vaglio da parte dello stesso direttore generale, le informazioni possano essere rilasciate solo alla presenza di un assessore: due sono i casi citati dall’opposizione in cui si è applicata questa direttiva, il primo quello che ha visto protagonista l’ex consigliera Deanna Marescotti, che aveva sollevato la questione in consiglio.

«Le argomentazioni di Mazzatorta vertono su una presunta distinzione fra accesso ai documenti e richiesta di informazioni ma Tuel e Regolamento comunale trattano le due modalità come un unico diritto». A sottolinearlo, riportano le opposizioni, anche il parere richiesto al ministero dell’Interno: e si specifica che «nel caso in cui si intendano acquisire notizie da uffici delle aziende dipendenti dal Comune le richieste possono essere inoltrate tramite la presidenza».

«Perché una tale interpretazione restrittiva da parte di Mazzatorta – si chiede l’opposizione – ed è stata un’iniziativa autonoma? Sarebbe un grave atto politico se fosse stata condivisa con il sindaco».

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