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La sentenza

Massenzatica, condannato per le violenze

Daniele Oppo
Massenzatica, condannato per le violenze

Quattro anni e mezzo di reclusione per l’uomo che accoltellò la moglie. La donna perse la vista da un occhio, fu solo l’apice di anni di maltrattamenti in casa

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Massenzatica Quattro anni e mezzo di reclusione, risarcimento del danno con provvisionale di ventimila euro nei confronti della ex compagna e di 7.500 euro per uno dei figli, entrambi costituitisi parte civile rispettivamente tramite gli avvocati Federica Gnani e Simone Pritoni.

Finisce così il processo per maltrattamenti, il quale vedeva imputato un uomo marocchino di 62 anni, noto alle cronache per aver accoltellato al volto la moglie (52 anni), nell’ottobre del 2020, compromettendole la vista da un occhio. Un episodio che scosse l’intera comunità mesolana.

L’uomo in quel periodo era peraltro in regime di arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti e scoppiò in una violenza inusitata, prima percuotendo la donna e poi ferendola con un coltello sia alle mani, che al volto. Lei venne trasportata in elisoccorso all’ospedale di Cona.

Quell’episodio comportò il suo arresto da parte dei carabinieri, all’inizio per tentato omicidio poi derubricato a lesioni gravissime, ma fu soltanto la punta dell’iceberg di anni e anni di soprusi in casa compiuti nei confronti della donna e anche dei suoi figli, alcuni dei quali minori d’età, cosa che ha comportato anche la contestazione dell’aggravante di aver compiuto le violenze verbali e fisiche anche in loro presenza.

A metà dicembre dello stesso anno, due mesi dopo l’episodio del coltello, l’imputato venne anche ammonito dall’allora questore di Ferrara, Cesare Capocasa.

Ieri mattina è arrivato il verdetto del tribunale in composizione collegiale (presidente Piera Tassoni, a latere Silvia Marini e Giulia Caucci). Il tribunale ha indicato in novanta giorni il termine per il deposito delle motivazioni.

Al sessantaduenne, come detto, non era contestato solo quel gravissimo episodio, che fu il culmine violento di tutto, bensì una serie di maltrattamenti durati quattro o cinque anni e che hanno visto coinvolto anche uno dei figli, oggi trentenne, che rimase anche ferito a una mano dal lancio di un soprammobile in vetro durante una delle sfuriate casalinghe del padre.

Tante, dunque, le condotte contestate, dalle percosse alle lesioni, passando per le minacce e gli insulti e le offese nei confronti dei familiari.

Il tutto, come anticipato, anche alla presenza - e nonostante essa - dei due figli più piccoli, alcuni anche di minore età. l

D.O.

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