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L’interrogazione

Ferrara, la proposta di Malaguti (Fdi): «Taser per gli agenti in carcere»

Ferrara, la proposta di Malaguti (Fdi): «Taser per gli agenti in carcere»

Il deputato di Fratelli presenta un’interrogazione al ministro Carlo Nordio sulla casa circondariale estense: lo strumento da utilizzare quando «detenuti violenti, o affetti da problemi psichici, aggrediscano gli agenti o alti detenuti o tendano all’autolesionismo»

13 marzo 2023
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Ferrara Valutare «se non si ritenga indispensabile dotare ogni capo turno, per ogni turno di vigilanza della polizia penitenziaria, di ‘Taser’ (storditore elettrico) da utilizzare nei casi più pericolosi in cui detenuti violenti, o affetti da problemi psichici, aggrediscano gli agenti o alti detenuti o tendano all’autolesionismo». 

È la proposta – piuttosto forte e probabilmente destinata a far molto discutere  – avanzata dal deputato ferrarese di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti, contenuta in un’interrogazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio sulle condizioni del carcere di Ferrara e sui problemi della Polizia penitenziaria. 


«La casa circondariale di Ferrara, come nella gran parte delle case circondariali del paese, è teatro di continue aggressioni, con conseguenze anche gravi per l'incolumità degli agenti di Polizia penitenziaria», afferma Malaguti, secondo cui «sempre più spesso e in maniera sempre più aggressiva alcuni detenuti ricorrono alla violenza verso il personale di custodia al fine di ottenere vantaggi e benefici non dovuti». 


Il deputato osserva che «vi sono anche detenuti, affetti da problemi psichici, che a volte ricorrono alla violenza contro altri detenuti e contro sé stessi». E «mentre nella vita di tutti i giorni una persona affetta da problemi psichici, che sia pericolosa per sé stessa e per gli altri può essere sottoposta a un “Trattamento sanitario obbligatorio” questo di fatto non avviene nelle case circondariali». Al problema «dovrebbero sopperire a tale scopo le “Rems”, residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ossia strutture sanitarie di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali (infermi di mente) e socialmente pericolosi, ma tali strutture non sono in grado di rispondere concretamente ai numerosi casi riscontrati». 

Malaguti si fa latore delle lamentele avanzate dai sindacati «sulle insostenibili condizioni in cui si trovano gli operatori, denunciando il grave pericolo per la loro sicurezza e la necessità di misure per riportare l'ordine all'interno del carcere», «oltre alla grave carenza di organici che costringe gli operatori a continui e snervanti straordinari, la mancanza di precisi protocolli operativi che li tutelino da denunce ricattatorie da parte dei reclusi stessi, e di strumenti di difesa dalle continue aggressioni». Agenti, dice il deputato «totalmente sprovvisti di qualsiasi strumento di difesa» e che «osservano quindi in particolare che la tendenza a cedere ad ogni pretesa avanzata dai detenuti con la forza non produca altro che ulteriore violenza, attraverso un'escalation senza tregua, come purtroppo sta avvenendo da ormai troppo tempo». 

Malaguti chiede al ministro «quali urgenti misure intenda adottare per restituire ordine e sicurezza all'interno della casa circondariale di Ferrara, come in altre nella stessa situazione, con particolare riferimento all'incolumità degli agenti di Polizia penitenziaria che vi operano con sempre maggior sacrificio, e dei detenuti che non intendono essere coinvolti in atteggiamenti violenti e indisciplinati», «se non si intenda istituire nuovi e precisi protocolli di intervento per gli agenti di polizia penitenziaria che li tutelino da eventuali denunce per maltrattamenti inesistenti e autolesionismo dei detenuti». E oltre alla dotazione di taser, il deputato estense chiede a Nordio «se non si intenda, infine, dotare le case circondariali della possibilità di adottare misure di “Tso” per i casi più gravi e irrecuperabili»