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Primi trapianti di cornee su bambini al Sant’Anna di Cona


	I professori Busin e Mura (Sant'Anna)
I professori Busin e Mura (Sant'Anna)

I piccoli avevano meno di un anno e rischiavano la cecità senza l’intervento. «Grazie al professor Busin i nostri figli vivranno una vita normale»

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Ferrara Sono stati eseguiti i primi due trapianti di cornea su pazienti pediatrici nell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Cona. Ad essere operati sono stati due bambini di meno di un anno affetti da malattie rare della cornea: la sclerocornea e l’anomalia di Peters, due malformazioni congenite dell’occhio per cui i pazienti nascono con un’opacità della cornea che impedisce la visione. Entrambe le malattie possono determinare cecità irreversibile se non vengono trattate entro i primi mesi di vita: l’unica terapia efficace ad oggi è il trapianto di cornea, ovvero la sostituzione della cornea opaca con una nuova cornea sana proveniente da un donatore.

L’intervento, della durata di circa un’ora, è stato eseguito dal professor Massimo Busin, Ordinario di Oculistica presso l’Università degli Studi di Ferrara, ed ha coinvolto l’equipe di Oculistica dell’Ospedale S. Anna diretta dal professor Marco Mura. I bambini sono stati dimessi dopo due giorni di ricovero ed il loro decorso post-operatorio prosegue regolarmente.

«Si è trattato di interventi di grande complessità – spiega Busin - entrambi eseguiti utilizzando le più moderne tecniche di chirurgia corneale. In Italia si eseguono pochissimi interventi di questo tipo a causa della maggiore difficoltà tecnica del trapianto di cornea nei pazienti pediatrici. Operare bambini così piccoli richiede inoltre uno sforzo organizzativo ulteriore rispetto a quello necessario per il trapianto negli adulti, sia per la necessità di figure professionali con formazione specifica nel settore, sia per l’esigenza di pianificare un’attenta riabilitazione visiva postoperatoria».

Il professore è uno dei massimi esperti del trapianto di cornea, con all’attivo più di 10.000 trapianti eseguiti. A lui si devono l’ideazione di numerose tecniche chirurgiche, poi adottate in tutto il mondo. Tra esse vi è la cheratoplastica perforante “a fungo”, dalla forma caratteristica delle lamelle che vengono impiantate nel paziente, che è stata eseguita su uno dei due bambini operati all’ospedale di Cona.

«La chirurgia oculare – ha commentato Mura – in età pediatrica necessita di un approccio multidisciplinare che deve coinvolgere varie figure professionali tra cui l’oculista, l’anestesista pediatrico, il neonatologo ed il pediatra. Fondamentale è stata la creazione presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara di un percorso di diagnosi e cura delle malattie della cornea e della retina dell’età pediatrica». 

«Siamo estremamente fortunati ad aver incontrato il professor Busin – dice la madre di uno dei due bambini – prima di lui vari specialisti ci avevano detto che il trapianto non era possibile. Il professore ci ha restituito una speranza. Grazie alla cornea che gli è stata donata nostro figlio avrà la possibilità di vivere una vita normale».