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La svolta

Denunciate le quattro ragazzine che hanno aggredito una coetanea a Porto Garibaldi

Annarita Bova
Denunciate le quattro ragazzine che hanno aggredito una coetanea a Porto Garibaldi

Individuate dai carabinieri e l’indagine potrebbe allargarsi Il Comune corre ai ripari e dà il via anche a incontri mirati nelle scuole

25 marzo 2023
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Porto Garibaldi Questa volta non la passeranno liscia: le quattro ragazzine che hanno aggredito una loro coetanea sabato sera sono state individuate, rintracciate e denunciate al tribunale dei minorenni di Bologna. E le indagini da parte dei carabinieri sono ancora in corso perché altre persone potrebbero essere coinvolte a diversi livelli. «Mia figlia, un’adolescente di 13 anni purtroppo e suo malgrado è stata vittima inconsapevole di atti di violenza gratuita da parte di ragazze minorenni di 14 anni. Sabato 18 marzo è stata vittima di 2 episodi – spiega la mamma della ragazzina -. Siamo in possesso solo di un video (il secondo) che è alquanto sconvolgente». A quanto pare, chi indaga potrebbe già aver acquisito anche il primo video. «Da sabato sera ad oggi, la mia famiglia è distrutta. Personalmente il video compare nella mia mente come se fosse una moviola. Strattonata, schiaffi, calci con un pubblico indifferente che incitava la bulla, metri e metri percorsi da mia figlia perché le tirava i capelli è da rabbrividire». La bulla (12 anni), non soddisfatta del primo episodio (forse perché pochi like) nel secondo episodio conclude dicendo: “ok ora ho finito”. «Ci chiediamo come sia possibile che il nostro legislatore considera non imputabili i minori di 14 anni? Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno che sta dilagando tra minorenni “non imputabili” secondo il nostro ordinamento giuridico perché incapaci di intendere e volere», fanno sapere i genitori della vittima.

Arrivare alle responsabili non è stato difficile, visto che loro stesse, ed è questo un altri aspetto sconvolgente, si sono in qualche modo “autodenunciate” pubblicando tutto sui social. E il cyberbashing, diffusione di filmati con aggressioni fisiche che sta prendendo sempre più piede tra gli adolescenti. Un “gioco”, nella loro teste. Che però avrà conseguenze molto, molto importanti. Sulla questione interviene anche la vicesindaca Maura Tomasi: «Sono rimasta scioccata dal vedere quei ragazzini nel video che senza alcuna ragione usano, nei confronti di una loro coetanea violenza: cattiveria gratuita. Atti che non trovano giustificazione che ci spingono ad interrogarci in maniera sempre più impellente su cosa si cela dietro a questo preoccupate fenomeno. Esprimo la mia più sincera vicinanza alla giovane coinvolta nella brutale aggressione ed alla sua famiglia, confidando nel lavoro delle autorità giudiziarie affinché venga fatta chiarezza sull’accaduto e sui responsabili». Per far fronte a questo problema, «come amministrazione comunale, abbiamo deciso, lo scorso anno, di concentrare le attività 2023 dello storico progetto “Liberi dalle mafie Comacchio” proprio sull’abuso dei social nella vita quotidiana». Una vita da social”, questo il titolo del percorso realizzato, si è concretizzato in 2 incontri tra il 20 ed il 23 febbraio – “NoBull” e “Tutta un’altra storia” – ed ha visto protagonisti XX studenti delle classi coinvolte nella formazione specifica estendendo la partecipazione alle iniziative a tutta la cittadinanza, nella piena consapevolezza dell’attualità del tema. «L’obiettivo è stato proprio quello di avvicinare i ragazzi e le ragazze alle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, ponendo particolare attenzione alla loro tutela nell’uso di internet, delle App sugli smartphone e dei social, fornendo altresì strumenti alle famiglie per gestire in maniera. A fianco delle attività di educazione e sensibilizzazione su questa che è un’emergenza reale a livello nazionale ed internazionale, vengono affiancati gli interventi di sicurezza del territorio, realizzati grazie alla collaborazione tra polizia Locale e Forze dell’ordine». l