Teatro, da Ferrara a Cento i classici si prendono la scena
All’Abbado Placido con Goldoni, alla Pandurera Siravo con Shakespeare
Michele Placido torna protagonista al Teatro Comunale Abbado di Ferrara (corso Martiri della Libertà, 5) con “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni. Lo spettacolo diretto da Paolo Valerio andrà in scena domani e sabato alle 20.30 e domenica alle 16. «Portiamo sulla scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che l’autore mostra per l’uomo – di cui ritrae con sottigliezza le virtù ed i lati oscuri – il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali. Di questo testo meraviglioso è protagonista un microcosmo di persone che gravitano in un campiello veneziano», spiega il regista.
Poi continua: «Don Marzio – il nobile napoletano che osserva seduto al caffè questo piccolo mondo e con malizia ne intriga i destini – è interpretato dal bravissimo e carismatico Michele Placido. Lo attorniano figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi. Cosa succede? Nulla di clamoroso: qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange, ma soprattutto si spettegola. È Venezia – come dice Don Marzio – un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento». Sabato alle 12 incontro con la compagnia nelle sale del Ridotto, ingresso libero. Per informazioni e biglietti: 0532.202675.
Alla Pandurera Sempre in tema di classici del teatro ci si sposta alla Pandurera di Cento (via XXV Aprile) dove domani alle 21 andrà in scena “Falstaff e le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare, versione e adattamento di Roberto Lerici. Riproporre questo spettacolo con la partecipazione dell’amico fraterno di Antonio Salines, Edoardo Siravo, e con la direzione di Carlo Emilio Lerici, da sempre braccio destro del grande artista, nonche figlio del grande drammaturgo Roberto Lerici (di cui ricorrono nel 2022 i trent’anni della scomparsa) rappresenta un’operazione di “recupero della memoria teatrale” e, allo stesso tempo, il primo passo verso un festival, a cadenza annuale, intitolato a Salines, in cui gli spettacoli prodotti di anno in anno, possano ricordare l’immensa mole di lavoro di uno dei più grandi interpreti teatrali del ‘900. Per informazioni e biglietti: 051.6843295.l
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