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Denis, in aula le lacrime della sorella: “Isabella lo preferiva morto che con un’altra”

Denis, in aula le lacrime della sorella: “Isabella lo preferiva morto che con un’altra”

La donna di Boccaleone ha parlato della sua sofferenza psicologica dopo la morte del fratello

01 aprile 2023
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Boccaleone Gli esordi di Denis nel calcio, il nuovo rapporto intrecciato con Roberta dopo aver chiuso la relazione con Isabella Internò, l’aborto della ex fidanzata, il consiglio del padre a sposare comunque Isabella per timore di ritorsioni da parte della sua famiglia. Richiesta fermamente respinta dal calciatore argentano.

Tra lacrime e momenti di profonda commozione, ieri Donata Bergamini ha deposto in aula al processo che si sta celebrando in Corte d’Assise a Cosenza per la morte del fratello Denis, per la quale è imputata per omicidio l’ex fidanzata Isabella Interno. Quest’ultima fin da subito sostenne la teoria del suicidio .Il giorno dopo la tragedia, il 19 novembre 1989, Donata incontrò la Internò che le disse che «Denis voleva fare l’autostop, me lo descrisse come un pazzo e che fece un saltello e disse “ti lascio il mio cuore ma non il mio corpo”, prima di tuffarsi come fosse in piscina».

Una ricostruzione che cozza con l’orologio funzionante, le scarpe pulite, il corpo praticamente intatto. «Non ho mai creduto alla internò – ha ribadito Donata –, per cercare di sapere la verità addirittura una volta la chiamai facendo finta di assecondare la sua teoria per cercare di carpire qualche altra cosa che mi nascondeva ma lei, se facevo domande precise, riattaccava sempre con il solito disco a memoria e dalla rabbia le sbattei il telefono in faccia».

Rispondendo alle domande del pm Primicerio, Donata ha anche ripercorso i contatti con Tiziana Rota, moglie del compagno di squadra di Denis Maurizio Lucchetti. La Internò era andata a casa loro a Salerno, e altri giocatori consigliarono a Donata di parlare con Tiziana. Inizialmente la donna sposò la versione di Isabella, ma a un successivo incontro, anni dopo, confessò piangendo che aveva avuto paura e disse che invece Isabella allora aveva detto: «Piuttosto che saperlo di un’altra preferisco che muoia». Parole pronunciate in una pasticceria, dove si trovavano anche i due cugini di Isabella, e la ragazza disse a Tiziana che «i suoi due cugini non dovevano sapere che si erano lasciati perché lo avrebbero ha poi riconosciuto uno dei cugini al funerale di Denis. In un’altra conversazione, registrata, la Rota descrive l’atteggiamento di gelosia morbosa di Isabella, al punto da dire al marito “meno male che l’ha mollata perché è pazza”. Dopo la morte disse al marito “lei non l’ha ammazzato materialmente ma è la mandante”. Rispondendo alle domande dell’avvocato di parte civile, Fabio Anselmo, Donata Bergamini ha parlato della sua sofferenza psicologica a seguito della morte del fratello, ma anche del “libro civetta” del giornalista Petrini, che collegava l’omicidio di Denis al calcio scommesse. Un progetto che il padre assecondò a malincuore, nella speranza che servisse a riaccendere l’attenzione sul caso «anche a costo di farsi male», ma che restituiva un’immagine del tutto diversa da come era Denis veramente. La testimonianza di Donata Bergamini proseguirà martedì 4 aprile, con il controesame degli avvocati della difesa. l

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