Portomaggiore, mercatino del riuso: gli anni passano, il blocco rimane
Passata l’emergenza Covid gli espositori ci riprovano
Portomaggiore Mercatino, solito dilemma. L’emergenza Covid fortunatamente è finita e così alcuni espositori portuensi tornano a richiedere al Comune di organizzare il mercatino dell’hobbistica e del riuso in centro, precisamente tra piazza Umberto I, piazza Giovanni XXIII e corso Vittorio Emanuele. Era stato organizzato fino al 2016 dalla Pro Loco, poi lo stop e le proteste di alcuni espositori guidati da Valentino Bondi, che nel 2019 arrivarono a fare una raccolta firme per convincere l’amministrazione comunale (sempre in accordo con la Pro Loco) a riportare il mercatino in piazza a Portomaggiore. Una petizione corredata da 546 firme e una quasi promessa da parte dell’allora sindaco Nicola Minarelli di tornare a organizzare il mercatino il secondo sabato di ogni mese dal 2020, ma ci fu la pandemia. «Ora la pandemia non c’è più e dagli attuali amministratori e dalla stessa Pro Loco (peraltro in giunta c’è Enrico Belletti, ex presidente dell’associazione; ndr) erano state spese parole positive in tal senso ma nulla si muove», dicono alla Nuova Ferrara gli espositori più battaglieri.
Ora, i nodi sono più di quello che si pensi. Intanto, perché, come spiegano dalla stessa Pro Loco, il mercatino del riuso è calendarizzato alla Regione e ha regole ferree, a partire dall’obbligo di un patentino annuale da parte degli espositori, inoltre la competenza finale è sempre del Comune, i volontari dell’associazione possono essere sì di supporto ma non gli organizzatori. Da parte di chi richiede il mercatino viene detto che vi sono paesi (anche vicini alla nostra provincia), dove i mercatini vengono regolarmente ospitati senza tanti fronzoli, ma giustamente dal Comune si chiede che i requisiti richiesti vengano rispettati, anche perché i controlli da parte della Polizia locale vi sono. Altro nodo, sollevato dal Comune, è quello della qualità, già fra i motivi dell’interruzione decisa nel 2016: in pratica si pretende esposizione di prodotti di un certo livello, come avviene a Stellata per capirci. E quindi? Il Comune non si butta via, sarebbero pure stati avviati contatti con soggetti terzi che si occuperebbero dell’organizzazione, magari spostando il mercatino in piazza Verdi, dove non incontrerebbe resistenze dai commercianti portuensi ma l’idea non piace agli espositori. E i mesi passano...l
D.B.
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