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Scende ancora l’occupazione a Ferrara. Età 15-64, uno su tre non lavora

Scende ancora l’occupazione a Ferrara. Età 15-64, uno su tre non lavora

I dati in provincia: perse oltre duemila unità. La ricerca di occupazione si contrae solo nella componente femminile

27 aprile 2023
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Ferrara Si lavora numericamente di meno nel Ferrarese nel confronto rispetto a un anno prima (-2,2%). Nel 2022 il numero di occupati in provincia di Ferrara è calato, in modo più accentuato nella sua componente femminile (-2,4% rispetto al 2021) e in controtendenza rispetto alla regione (+1,2%) e al dato nazionale (+1,9%). Il tasso di occupazione 15-64 anni, ovvero il rapporto tra occupati e popolazione riferiti ad una determinata fascia di età, registra quindi una riduzione, per entrambi i generi, dovuta al calo del numeratore piuttosto che all’aumento della popolazione di riferimento. In un anno in pratica si è passati dal 69,2% al 67%, il risultato complessivo di una media tra il 73,7% maschile e e il 60,3% femminile. È il dato peggiore dal 2018 quando in provincia il tasso era a 66,6%.

In pratica si può dire che in quella fascia d’età sono occupati due ferraresi su tre.

Cresce il tasso di disoccupazione, con un numero di persone in cerca di occupazione che si contrae solo nella sua componente femminile. Diminuisce infatti il numero di donne che cercano lavoro, senza raggiungere il minimo del 2020, con un indice che torna ad essere ad una cifra. Contestualmente si registra un aumento delle solo donne inattive, che comprendono le persone scoraggiate che non hanno un lavoro e hanno smesso di cercarlo.

Aumenta rispetto allo scorso anno anche la disoccupazione giovanile 15-24 anni, per questa fascia di età un giovane ogni quattro sta cercando lavoro. Nel complesso, non ci sono segnali che indichino una diminuzione del divario di genere.

Se la perdita di dipendenti supera le 2mila unità, quella riferita all’occupazione, registra la variazione relativa peggiore. Il trend negativo è più pesante rispetto anche al 2020.

Interessanti in questo contestato anche le opportunità di lavoro stilate da Excelsior per la Camera di Commercio relativi alle entrate previste a Ferrara e provincia nel mondo del lavoro. Sono 2.070 gli ingressi programmati dalle imprese per il mese di aprile, in leggero aumento rispetto allo stesso mese del 2022, e 6.600 quelli per il periodo aprile-giugno 2023, in questo caso in calo al confronto con il medesimo trimestre dell'anno precedente. Gli incrementi si sono concentrati nel settore dei servizi, mentre per l'industria, in entrambi i periodi, si registrano diminuzioni.

A aprile la percentuale di imprese che programmano nuovi ingressi sale al 16%.

La quota di entrate stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato si ferma al 21%, mentre 4 ingressi su 5 saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);

Il 16% delle entrate del mese sarà destinato a figure high skill, come dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore al dato medio nazionale (20%).

L'incidenza delle entrate previste di personale laureato cala al 10%. Per una quota superiore ad un terzo, gli ingressi interesseranno giovani con meno di 30 anni.

Confermato elevato il gap tra domanda e offerta di lavoro; in 57 casi su 100 (pari a circa 1.180 entrate) le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Questo rapporto si differenzia molto tra le diverse professioni: sale al 73% per i tecnici della salute e all'85% per la professione di fabbro. La mancanza di candidati è la motivazione più indicata dalle imprese (41%), seguita dalla preparazione inadeguata (9,7%).

L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 530 profili professionali – in calo rispetto a un anno fa – di cui 390 da impiegare nel manifatturiero e nelle public utilities (in diminuzione al confronto con aprile 2022) e 140 nelle costruzioni (livello confermato rispetto allo stesso mese dello scorso anno). Nel complesso i servizi programmano 1.540 ingressi, con aumenti diffusi tra i vari comparti, esclusi il commercio e i servizi alle imprese, e più consistenti nel turismo.

Quasi i tre quarti delle entrate previste si concentreranno nel settore dei servizi e il 69% avverrà in imprese con meno di 50 dipendenti.

Le tre figure professionali più richieste concentreranno il 39% delle entrate complessive previste nel mese.

Per una quota ancora in riduzione pari al 60% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Per ogni 5 ingressi, uno riguarderà personale immigrato.

Totale entrate complessive previste2.070 nel mese e 6.600 nel trimestre cosi suddivise. Alloggio, ristorazione, servizi turistici : 530 nel mese e 1.640 nel trimestre. Servizi alle persone : 350 nel mese e 1.020 nel trimestre. Commercio: 220 nel mese e 940 nel trimestre. Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone: 200 nel mese e 710 nel trimestre. Costruzioni: 140 nel mese e 430 nel trimestre.l

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