La Nuova Ferrara

Ferrara

L'evento

Quattro libri e un Paese, l’Italia. Ecco i finalisti del Premio Estense

Valentina Bacilieri
Quattro libri e un Paese, l’Italia. Ecco i finalisti del Premio Estense

Sfida tra Ezio Mauro, Gaia Tortora, Marcello Sorgi e Paolo Borrometi per la 59esima Aquila

25 maggio 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Sessantanove titoli in gara, quattro finalisti. Non è stato facile per la giuria del Premio Estense individuare i titoli da portare in finale ma dopo attente letture il risultato è stato raggiunto. Ieri mattina nella sede di Confindustria Emilia Area Centro è stata presentata la quartina finalista di questa edizione, la 59esima, del celebre riconoscimento letterario. «Sessantanove libri sono veramente tanti. Sicuramente – afferma in apertura Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense – la collaborazione con la Rai e il sostegno del Gruppo Azimut, multinazionale presente in 18 Paesi, ci hanno aiutato ad ampliare i nostri orizzonti». Poi tocca a Alberto Faustini, giornalista e presidente del Premio, sottolineare come questi volumi parlino di noi. «Attraverso i titoli in gara siamo riusciti a capire ancora una volta qual è il significato profondo del nostro mestiere: analizzare questioni italiane, estere, o legate ai ricordi e all’immaginazione». Poi aggiunge: «Dentro questi 69 libri c’è un po’ tutta la storia di noi, la storia del Paese che raccontiamo e della quale non siamo protagonisti ma testimoni».

La quartina Ezio Mauro, giornalista e già direttore di Stampa e Repubblica, torna al Premio Estense con “L’anno del Fascismo” (ed. Feltrinelli) . Mauro nel 2018 era arrivato in finale con “L’anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione”, edito sempre da Feltrinelli. «Si tratta – dice Paolo Galimberti – di un lavoro di ricostruzione documentatissimo. Ezio Mauro da grande cronista quale è racconta in maniera diversa una pagina della nostra, un libro molto utile anche per i giovani».

La giornalista Tiziana Ferrario ha presentato “Testa alta, e avanti” (ed. Mondadori) di Gaia Tortora. «Il libro racconta il dolore di una famiglia, un caso di mala giustizia una storia del nostro Paese. Nel racconto Gaia è una ragazza di 14 anni quel giorno in cui suo padre è finito su tutte le televisioni con le manette con aria incredula e stupita». E poi spiega: «Enzo Tortora era un personaggio famoso, un grande giornalista e conduttore. Oltre a condurci dentro a questo caso di mala giustizia, Gaia fa emergere un certo tipo di giornalismo e punta il dito proprio contro un certo modo di fare giornalismo che in certi momenti purtroppo non è cambiato». A Jas Gawronsky il compito di presentare “Mura. La scrittrice che sfidò Mussolini” (ed. Marsilio) di Marcello Sorgi.

«L’autore si occupa di una storia praticamente sconosciuta, di una scrittrice di romanzi sentimentali ed erotici, rivale di Liala, che viene presa di mira da Mussolini in persona e su di lei si abbatterà la censura fascista consegnandola a un oblio che dura tutt’oggi, emerge quindi una fetta di storia molto importante ma laterale rispetto alla caduta del fascismo. È un libro semplice da leggere e molto interessante per i giovani perché, in un certo senso, è una favola».

Luciano Tancredi, direttore de la Nuova Ferrara, ha presentato “Traditori, come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana” (ed. Solferino) di Paolo Borrometi. «È il primo anno che partecipo – ha detto il direttore della Nuova – e ho trovato una realtà molto bella e anche la discussione lo è stata. Non mi aspettavo un premio così partecipato e acceso, posso dire che è stata un’impresa leggere 69 libri in così poco tempo, qualcuno di questi mi ha veramente appassionato e quello di Borrometi è tra questi». E dice: «Borrometi è un collega giovane che porta su di sé i segni fisici di un’aggressione, vive sotto scorta, Paolo ha iniziato come collaboratore del giornale di Sicilia, corrispondente da Ragusa e poi è arrivato per merito ad essere vicedirettore dell’agenzia Agi. A Roma poi ha continuato a raccontare comunque quello che succede in Sicilia e non solo, diventando un punto di riferimento per tanti giornalisti nella lotta alla mafia».

Premio Granzotto Annunciato anche il vincitore della 39esima edizione del premio Granzotto. Quest’anno il riconoscimento andrà a Federico Rampini, giornalista e scrittore di lungo corso, americanista ed esperto di questioni politiche ed economiche internazionali. Rampini è stato raggiunto telefonicamente e ha accolto con entusiasmo questo riconoscimento. La cerimonia di premiazione si terrà il 23 settembre a Ferrara in concomitanza con la nomina del vincitore del Premio Estense, il giornalista ha già fatto sapere che non mancherà.l