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Ancora gravi violenze nel carcere di Ferrara: «Serve l’intervento delle autorità»

Ancora gravi violenze nel carcere di Ferrara: «Serve l’intervento delle autorità»

Due agenti della Penitenziaria aggrediti mercoledì e giovedì con gomitate, pugni e calci. I sindacati si dicono pronti «a ogni forma di protesta valida a ristabilire le normali condizioni di sicurezza»

03 giugno 2023
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Ferrara Altri due episodi di violenza verificatosi all’interno del carcere di Ferrara vengono denunciati dai sindacati di Polizia penitenziaria Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl, Cgil Fp e Cnpp.

Il primo, secondo quanto riportato, sarebbe avvenuto nella mattinata di mercoledì, quando un giovane detenuto italiano avrebbe colpito con una gomitata al petto un agente durante le ordinarie operazioni di controllo mattutino. Per sedare l’ira della persona ristretta sarebbero stato necessari l’intervento diversi operatori penitenziari.

Il secondo, invece, sarebbe accaduto il pomeriggio del giorno successivo, quando un altro detenuto, durane una visita negli ambulatori medici del carcere, avrebbe dapprima minacciato il medico e poi colpito al volto, scaraventandolo a terra e prendendolo a calci in testa e alle gambe, l’unico poliziotto presente, un assistente capo di 58 anni. Il tutto, riportano i sindacati, perché non avrebbe accettato le nuove cure dentali proposte.

I sindacati parlando di «numerosi eventi gravi che stanno accadendo sempre con maggior frequenza presso la Casa Circondariale di Ferrara», che sarebbero un « tentativo che alcuni ristretti stanno da tempo portando avanti di sopraffare il sistema ed imporre i propri “capricci”, minacciando ed aggredendo il personale e bloccando il normale svolgimento della attività quotidiane. Mai come in questo periodo - affermano - si registra la necessità di un intervento da parte delle autorità competenti ed una draconiana riorganizzazione interna, attraverso un congruo innesto di personale e la fornitura di strumenti idonei a contrastare le intemperanze di quella parte di popolazione detenuta sempre più violenta, anche a tutela del resto dei detenuti, la stragrande maggioranza, che ha tutto il diritto di scontare la propria pena in maniera serena e produttiva per il futuro». I sindacati si dicono pronti «a ogni forma di protesta valida a ristabilire le normali condizioni di sicurezza sul lavoro e benessere collettivo». 

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