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Ferrara, “era mafia nigeriana”: super stangata al clan. A dj Boogye 22 anni di carcere

Daniele Predieri
Ferrara, “era mafia nigeriana”: super stangata al clan. A dj Boogye 22 anni di carcere

Accolta l’aggravante mafiosa, oltre due secoli di pena per i diciassette imputati

07 giugno 2023
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Ferrara Era “mafia nigeriana” quella che fino al 2018 comandava in città, alla Gad, con violenza e sangue. E si arricchiva con traffici di droga per chili e chili a settimana dall’Olanda. Lo ha sentenziato oggi il tribunale di Ferrara condannando i 17 imputati rimasti a pene per 230 anni e 5 mesi di reclusione, raddoppiando quasi le richieste dell’accusa,  riconoscendo appieno l’aggravante per tutti dell’associazione criminale a delinquere di stampo mafioso: il clan degli Arobaga/Vikings all’ombra del castello estense era dunque un clan mafioso, come aveva sostenuto il pm Roberto Ceroni, della Dda, la procura antimafia di Bologna che, assieme alla pm ferrarese Isabella Cavallari ha condotto le indagini della squadra mobile della Polizia di Ferrara e poi sostenuto le accuse in due anni di processo. Processo che dopo due anni (prima udienza del 22 settembre 2021) ha portato alle condanne. Condanne che vanno dal massimo di 22 anni di carcere per il capo degli Arobaga, Emmanuel Okenwua detto dj Boogye (chiesti 13 anni dal pm) a 20 anni di carcere per l’altro capo Albert Emmanuel, detto Raska, coordinator nazionale del clan (per lui solo 15 anni dall’accusa) e così via pen di 17, 13 e la minima di 9 anni.

Il pm Ceroni ha convinto i giudici, dunque (presidente Lepore a latere  Migliorelli e Martinelli)  sostenendo che in due anni di indagini (dal 2018 al 2020), si era arrivati a riscontri, per affermare che i fatti contestati- a partire del tentato omicidio con il machete in via Morata- «trasudano mafiosità»: era l’agguato al capo del clan rivale degli Eye, quel Stephen Oboh cui fracassarono la testa (tentarono, perché poi si salvò) e che oggi è sparito, irreperibile. Per la «mafiosità» contestata, alla fine della requisitoria Ceroni aveva chiesto una pena complessiva di 124 anni e 10 mesi di carcere, per i 17 imputati rimasti nel troncone ferrarese, i giudici hanno deciso per 230 anni e 5 mesi complessivi. Ora i difensori, sorpresi dalla “severità” delle pene, si limitano a dire che le “sentenze si rispettano, ma per fortuna c’è la corte d’appello”, ovviamente anticipando il ricorso in secondo grado.

Il tribunale ha anche riconosciuto come risarcimento parziale (da liquidarsi poi in civile) una provvisionale danni al Comune di Ferrara per 100 mila euro da dividersi tra i 17 imputati. Danni riconosciuti anche all’unica vittima delle violenze di dj Boogye,  la donna nigeriana che venne ricattata e minacciata di morte alla quale andranno 5.000 euro.