Ferrara, speronarono i poliziotti: la pena è 4 anni e 4 mesi
Il reato contestato ai due imputati intercettati durante un furto
Ferrara Avrebbe dovuto essere “solo” un furto in abitazione. Si è invece trasformato in una rapina, per quanto impropria, con tanto di speronamento dell’auto della Polizia e il ferimento di due agenti.
Si è trasformato anche in una condanna in abbreviato, quindi con già la riduzione di un terzo della pena, a 4 anni e 4 mesi di reclusione, per Jason Cavazza, ferrarese di 20 anni, e Antonio Mainenti, portuense che di anni ne ha 26, difesi dall’avvocato Giovanni Sorgato. La sentenza è arrivata ieri mattina da parte del giudice dell’udienza preliminare Carlo Negri.
Cavazza e Mainenti vennero arrestati il 20 dicembre dell’anno scorso dopo un inseguimento in auto, nato dall’intervento della Polizia per un furto compiuto dai due in un’abitazione di via Misericordia.
Gli agenti si portarono sul posto dopo che un residente della zona aveva segnalato la presenza di due individui vestiti di nero, con guanti e berretto, a bordo di una Fiat Punto parcheggiata in via Misericordia e che poi erano scesi a piedi diretti verso il vicino campo sportivo.
In realtà i due si stavano portando in un’abitazione, dove entrarono danneggiando la rete della recinzione e la porta del garage usando un piede di porco, e da dove portarono via gioielli, orologi e anche oggetti di bigiotteria.
A sorvegliare la loro uscita dalla casa appena svaligiata c’erano già i poliziotti, prontamente appostatisi dopo aver ricevuto la segnalazione, e che, dopo aver visto i due uomini ancora con il volto semi mascherato salire a bordo dell’auto e partire a forte velocità, provarono a sbarrare la strada alla Punto, intimando al contempo l’alt.
Cavazza (passeggero) e Mainenti (alla guida), anziché fermarsi, pensarono bene di accelerare e poi di speronare l’auto civetta della Polizia per guadagnarsi la fuga.
Non servì a nulla, perché vennero comunque fermati e arrestati con l’arrivo di una seconda pattuglia. Ma lo show costò delle lesioni, per fortuna non gravi, ai due agenti che erano a bordo dell’auto speronata, che finirono la giornata a farsi medicare all’ospedale Sant’Anna di Cona, da dove uscirono con dieci giorni di prognosi.
Tre i reati formalmente contestati ai due imputati, tutti in concorso: rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. A Mainenti era contestata anche una recidiva specifica.
La vicenda fu oggetto anche di una conferenza stampa in Questura nella quale il questore Salvatore Calabrese e il vice dirigente della Squadra Mobile Luca Sita sottolinearono con decisione la grande importanza di una collaborazione tra cittadini - gli occhi sulla città - e le forze di polizia, in grado di dare immediato riscontro alle segnalazioni e portare a casa risultati. l
D.O.
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