La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Ferrara, denuncia per l’offesa omofoba: «Gli episodi si moltiplicano»

Ferrara, denuncia per l’offesa omofoba: «Gli episodi si moltiplicano»

Il caso del ragazzo definito “finocchio” in un locale del centro non sembra essere l’unico verificatosi in città negli ultimi tempi

02 luglio 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Ferrara L’ultimo episodio risale a giovedì mattina, e riguarda una frase ingiuriosa, «esci dal locale, finocchio», che un ragazzo di 21 anni ha denunciato essergli stata rivolta con modi perentori in una pizzeria del centro cittadino, dopo un diverbio con i titolari. «Ma gli episodi omofobi denunciati al Centro antidiscriminazione di Ferrara sono numerosi, e in alcuni casi si sta procedendo per vie legali, come è intenzionato a fare quest’ultimo giovane» spiega Manuela Macario, responsabile del Centro. In un’occasione c’è stato un «vero e proprio inseguimento notturno in auto da parte di alcuni ragazzi ad un uomo, dopo ripetute provocazioni in un luogo d’incontri omosessuali in zona Fiera, con tanto di tentativo d’investimento: un episodio davvero grave». Eccone una sintesi.

Lite e insulto È stato lo stesso giovane a rendere noto sui social quanto accaduto giovedì, ma c’è stato anche il contatto con la legale del Centro antidiscriminazione, Olesea Croitor, per portare avanti un’azione legale. «Abbiamo già avuto un primo colloquio, domani (oggi, ndr) mi farà avere un riassunto di quanto successo per confezionare la denuncia-querela - spiega la legale - Il reato ipotizzato potrebbe essere quello di violenza privata, vista l’aria minacciosa con la quale i titolari hanno accompagnato la frase ingiuriosa. Vedremo di accompagnare la denuncia con testimonianze». In attesa di capire in che maniera evolverà la vicenda dal punto di vista legale, c’è appunto il «forte turbamento» che il giovane ha manifestato allo sportello antidiscriminazione, da lui stesso contattato. «Si faceva domande, come spesso accade in questi casi, sul suo aspetto e modo di comportarsi, “da cosa sembro essere omosessuale? Nel 2023 si devono ancora sentire parole come “finocchio”? Gli abbiamo dato anzitutto assistenza psicologica» spiega Macario. Il post del ragazzo parla di un alterco per una questione di ordinazioni non ben comprese, tra lui e due amiche da una parte e dall’altra gli addetti del locale; poi una sua battuta («vi salvate solo perché la vostra pizza è molto buona»), la replica alterata di un titolare e l’invito molto energico dell’altro con, appunto, le parole insultanti, «le ultime che ho sentito prima di andarmene, umiliato, con la pizza nella mano, tremante».

Inseguito in auto Ha già prodotto una denuncia, presentata due settimana fe, l’episodio considerato da Macario «il più grave di tutti quelli capitati in questi mesi», già accennato in pubblico ma che si arricchisce di particolari. Il racconto al Centro antidiscriminazione è di un professionista non identificabile come omosessuale, che frequenta di notte la zona Fiera. «In una di queste occasioni, mentre stava con un gruppo di persone, è stato insultato da alcuni ragazzi a bordo di un’auto che faceva manovre a carosello attorno a loro - riferisce la responsabile del centro - Lui ha reagito verbalmente, e a quel punto i ragazzi lo hanno “puntato” come se volessero investirlo. A questo punto il professionista si è impaurito, è salito sull’auto e ha cercato di allontanarsi, ma loro lo hanno inseguito a lungo, fino a quando si sono ritrovati in una strada chiusa. Il denunciante ci ha detto di essere sceso, prendendo in mano un bastone, dovendo a quel punto affrontare i giovani: li ha visti bene in viso, c’era anche una ragazza».

A quel punto è arrivata una pattuglia della Polizia di Stato che ha identificato tutti i presenti (i ragazzi erano in tutto tre) e verbalizzato quanto successo: «A quanto sembra l’episodio è stato rubricato a litigio-conflitto tra due parti - è l’osservazione di Croitor - Questo perché pare che il professionista abbia tirato un sasso in direzione dell’auto, peraltro senza colpirla, ma era impaurito dal fatto che le puntava contro. I reati ipotizzabili in questo caso sono minacce, danneggiamento (la vettura dell’uomo è stata presa a calci) e violenza privata».

Il resto Dall’inizio dell’anno i casi sottoposti al Centro antidiscriminazione riguardano offese omofobiche o aggressioni. «Sette situazioni hanno richiesto l’intervento legale, le altre riguardavano più che altro discriminazioni indirette a scuola o tra conoscenti, e sono state affrontate con supporto psicologico». Può essere in parte sorprendente che nella grande maggioranza i casi più gravi vedano coinvolte persone dai 45 anni in su, che magari non arrivano alla denuncia perché «temono per la loro reputazione», non essendo visibili come omosessuali. C’è da dire che la prima assistenza legale è gratuita, ma se poi s’incardina la causa ci sono anche spese da affrontare.

«Frocio», «finocchio» da un vicino o in un bar, ma c’è anche altro, al vaglio del centro. «Non l’avevo mai raccontato, ma quando abbiamo allestito il gazebo antidiscriminazione davanti alle Poledrelli, nel settembre scorso - rivela Macario - è passata un’auto con alcuni giovani a bordo, che ci hanno gridato “froci” e trasmesso Faccetta nera a tutto volume». l

© RIPRODUZIONE RISERVATA