Cento, il Guercino andrà sotto i ferri per rimediare ai danni dei vandali
Il restauro sarà curato dall’Accademia Belle Arti di Bologna
Cento Fino alla scorsa settimana ha osservato per la prima volta giocare al suo cospetto a basket con il torneo “Whitty”, ieri mattina invece ha tenuto a battesimo la nuova versione del “Mela”, il mercato settimanale contadino. Ma a breve toccherà a lui essere protagonista, così maestoso (l’altezza complessiva è di quasi sei metri, quella della sola statua è di due metri e 70 centimetri) e issato sul piedistallo nella piazza che porta il suo nome.
Tra pochi giorni, infatti, partirà il restauro conservativo della statua del Guercino. Un intervento reso possibile dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale di Cento e l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, già sperimentata qualche mese al Giardino del Gigante per riparare i danni causati dai vandali.
«Il cantiere di restauro – dice Silvia Bidoli, assessore alla Cultura – sarà una sorta di laboratorio di restauro a cielo aperto: sei gli studenti ospitati seguiti dalla docente e restauratrice Miriam Ricci, che lavoreranno a luglio per tre settimane. L’intervento prevede, oltre alla documentazione grafica e fotografica, la pulitura delle alterazioni biologiche latenti (muschi), l’applicazione di prodotti mirati ad impedirne la formazione e infine l’applicazione di un prodotto protettivo corticale».
La statua è stata, anche di recente sottoposta a spiacevoli atti vandalici: l’ultimo nello scorso inverno dopo l’imbrattamento da parte di alcuni giovanissimo; tornando più indietro, si possono ricordare i restauri avvenuti nel 2005 e poi nel 2017, con la nuova rubricatura delle iscrizioni presenti. Ma anche ora, spiega la restauratrice Miriam Ricci, «sulla superficie dal basamento e in corrispondenza delle commettiture, nelle zone di più facile accesso alla cittadinanza, sono visibili danni di tipo antropico: presenza di filamenti di bombolette spray, gomme da masticare, filtri di sigarette e altro».
Non sempre quindi si è avuto il dovuto rispetto per la statua raffigurante il pittore seicentesco Gian Francesco Barbieri, vera a propria icona della città, opera dello scultore Stefano Galletti del 1862 (Il basamento e il piedistallo invece sono stati eseguiti dai fratelli Davide ed Emilio Venturi). E dire che, come ricorda l’assessore Bidoli, «Galletti per realizzare la statua non chiese alcun contributo al Comune di Cento, solo il rimborso delle spese vive, mettendo gratuitamente a disposizione la propria opera, quale segno di gratitudine all’Ente che lo sostenne economicamente nel periodo degli studi. La statua – aggiunge l’assessore – ben rappresenta lo spirito di coesione della nostra comunità: è stata la silenziosa testimone degli eventi storici che si sono susseguiti nella nostra città e sarà testimone della tanto attesa riapertura della nostra Pinacoteca civica nel prossimo autunno»