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Copparo, l’estate dei bravi ragazzi: tutti al lavoro per la comunità

Annarita Bova
Copparo, l’estate dei bravi ragazzi: tutti al lavoro per la comunità

Dieci studenti delle scuole superiori si sono rimboccati le maniche Hanno risposto all’appello mettendosi a pulire e sistemare Villa Zardi

04 luglio 2023
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Copparo A volte li sottovalutiamo. Molto più spesso le brutte storie mettono in ombra quelle belle. Oppure, purtroppo fin troppo semplicemente, non diamo loro le opportunità per dimostrare quanto valgono. Se siete a Copparo, provate ad affacciarvi nel cortile di Villa Zardi dove dieci adolescenti, guidati dagli educatori, si stanno impegnando non poco per mettere in ordine e ripulire l’edificio. Perché lo fanno? «Perché è giusto, per non stare a casa ma anche perché boh, ne avevo voglia».

Il progetto si chiama “Ci sto affare fatica”, andrà avanti fino a venerdì, tutte le mattine mattine dalle 8.30 alle 12. 30. Sverniciatura e riverniciatura delle inferiate delle finestre, pulizia del parco, sistemazione delle aiuole. Il gruppo è accompagnato dal tutor Maria Grazia Perelli, guida e coordinatore, e dall’handyman Fedele Armentano mentre sul campo a seguirli è Marcello Martucci. I protagonisti Tommaso, Federico, Lucas, Luca, Massimo, Raoya, Letizia, Linda, Stefano ed Ettore, tutti studenti delle superiori.

«Di stare a casa a fare nulla non ne ho voglia - spiega Raoya -; ho cercato un po’ in giro e quando ho letto del progetto mi sono presentata. Vado a scuola a Ferrara, al liceo Carducci e l’estate per me come per molti altri miei coetanei è lunga. Finito qui, ho già preso contatti per dare una mano in campagna». Per Letizia, anche lei studentessa al Carducci «è un modo per rilassarmi. Mi piace moltissimo pulire gli oggetti, farli tornare nuovi e verniciarli. Ma mi rilassa anche togliere le erbacce, perdermi in questi lavori manuali. È molto più bello di quanto si possa immaginare». In effetti in un mondo di adulti che viaggia sempre di fretta, dove la parola più usata è “dai che facciamo tardi”, permettere ai ragazzi di scoprire un tempo lento è una grossa opportunità. Le inferriate che vanno spazzolate, poi pulite e quindi la vernice che deve asciugare. «Frequento l’istituto Navarra - fa presente Luca mentre sistema la scala - e ho scoperto che mi piace tantissimo. Non ho voglia di stare tutta la mattina a casa, preferisco lavorare». Linda è la più piccolina «ho appena finito la terza media e andrò al Roiti. Al momento per me è tutto una scoperta. Non so come sarà la scuola, incontrerò gente più grande e andrò in città. Questa è una sorta di prova per me». Lucas e Federico si confrontano sui lavori alle finestre, «studio all’Einaudi - fa presente il secondo - e ho scelto come indirizzo Servizi culturali. Ho colto quindi l’occasione al volo». “Occasione”, una bella parola che invita ancora una volta alla riflessione. Quante ne diamo ai nostri ragazzi? Riempiamo le loro giornate, pianifichiamo la loro vita (per forza di cose) dall’alba al tramonto, ma alla fine come e quando possono mettersi realmente in gioco?

Gli educatori sono contenti: «ci siamo trovati davanti a ragazzi davvero bravi ed educati. Si sono messi al lavoro con grande impegno». «Finalmente qualcuno che valorizza questo posto - la frecciata della “guardiana” di Villa Zardi -. Ci sarebbe davvero tanto da fare e le potenzialità della struttura enormi. Altro che dieci, potremmo accoglierne cento anche di ragazzi così. Speriamo che qualcuno apra gli occhi e che veda queste maglie rosse così piene di vita, di energia, di speranza».