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Ferrara, per la truffa autolavaggio il processo dopo la riforma Cartabia

Daniele Predieri
Ferrara, per la truffa autolavaggio il processo dopo la riforma Cartabia

Il primo caso di “giustizia riparativa” arriva al vaglio del giudice dopo la selezione. Perché non tutti pagano i danni: per loro c’è la nuova udienza pre-dibattimentale

05 luglio 2023
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Ferrara Facevano la fila all’autolavaggio Cattel Wash di via Caretti, a Ferrara. Erano in 15, clienti del servizio, scoperti e indagati per truffa, perché usavano tessere clonate per usufruire dei vari servizi senza pagare nulla di quello che utilizzavano: un raggiro ai danni della società, i cui titolari dopo aver sospettato il raggiro hanno svolto indagini fai da te, arrivando a prove e riscontri contro i 15 clienti, oggi a processo. Non tutti, però. Perché come avevamo già riportato, per la prima volta a Ferrara in questo processo si era giunti alla cosiddetta “giustizia riparativa”: insomma, visto che il reato è limitato, il danno non eccessivo, basta risarcire il danneggiato (la Cattel wash in questo caso) e chiudere il profilo penale. Niente processo, dunque.

Insomma ecco la nuova giustizia del dopo riforma Cartabia, anche a Ferrara. Ma attenzione, non tutti hanno già “riparato”, e allora la procura ha chiesto il processo al giudice per i reati di truffa ed uso indebito di quelle tessere; ma anche in questo caso si applica una nuova procedura voluta dalla riforma Cartabia. Così, questo piccolo processo si rivela essere sempre più “laboratorio” di come funziona (o dovrebbe funzionare) la giustizia, almeno per i piccoli reati. Seguendo la filosofia di fondo che vuole che questi vengano di fatto bloccati e non portati a processo.

La procura – pm Barbara Cavallo – ha depositato la richiesta di processo: prima della riforma Cartabia, sarebbe stato fissato con citazione diretta davanti al giudice monocratico. Oggi, invece, si è aggiunto un passaggio in più, voluto come filtro ai procedimenti decisi dalla procura, nella udienza pre-dibattimentale, in cui il giudice fissa l’udienza, legge gli atti, sente le parti e valuta se vi sono riscontri per poter fare il processo. Insomma, si attiva – di fatto – una sorta di udienza preliminare che già esiste come filtro per i reati più gravi. E così per la truffa alla Cattel Wash che aveva avuto una vasta eco in città, si avrà un processo nonostante quella giustizia riparativa di cui dicevamo.

L’inchiesta vedeva 15 persone indagate per furto aggravato e indebito utilizzo di carte di pagamento, ma solo in parte non arriverà al processo, facendo risparmiare soldi, tempo, risorse. Questo vale per la maggior parte degli imputati, visto che almeno quattro – da quanto si apprende al momento – non hanno voluto (non possono economicamente) risarcire i danni o forse lo faranno nelle fasi successive: ma in questo modo hanno obbligato comunque la procura a chiedere il processo. Mentre, con soddisfazione, il legale della Cattel Wash (l’avvocato Carmelo Marcello, attore delle trattative) e quelli degli indagati hanno trovato un accordo: hanno pagato il doppio dei danni causati, e con questa “riparazione”, secondo le norme, la procura ha deciso di archiviare i reati: per almeno nove di questi il processo per il raggiro alla Cattel Wash non verrà mai celebrato.

Una rivoluzione come aveva sottolineato lo stesso avvocato Marcello alla Nuova: «Ciò che viene applicata in questo processo è una soluzione che in generale favorisce sempre l’interesse delle vittime del reato. In questo caso siamo riusciti a far applicare in anticipo una norma della giustizia riparativa prevista dalla riforma Cartabia e l’accordo coi colleghi ha consentito alla vittima, mio assistito (il titolare della Cattel Wash), di recuperare le somme sottratte e ottenere un risarcimento senza dover affrontare il processo». Una soluzione che conviene agli indagati, ribadiva a suo tempo suo Giampaolo Remondi, primo difensore a trovare l’accordo: «ho colto l’occasione che anticipa la norma sulla riforma Cartabia, per i riflessi positivi che ha sugli indagati – il mio accusato per una piccola cifra risarcita per il doppio – e in generale sui processi, essendo una misura deflattiva». Per gli altri indagati si vedrà, dopo la udienza pre-dibattimentale dopo settembre. 


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