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Dal palco di Ferrara Eros Ramazzotti ricorda Robert, morto sul lavoro

Katia Romagnoli
Dal palco di Ferrara Eros Ramazzotti ricorda Robert, morto sul lavoro

Il cantante durante il concerto sul listone: «Voglio dedicare a lui questa serata»

06 luglio 2023
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Codigoro Non solo emozioni in musica, ma anche messaggi di sensibilizzazione per la sicurezza nei posti di lavoro e contro il bullismo. Il concerto con cui mercoledì Eros Ramazzotti ha aperto il suo tour mondiale a Ferrara, ha costituito l’occasione per accendere i riflettori attorno a due temi sociali di prim’ordine, a partire dalla sicurezza. Alzando lo sguardo al cielo, il cantautore romano, davanti a 7mila fan accorsi ad applaudirlo dalle più disparate località italiane ed europee, ha ricordato il giovanissimo Robert Pricopi l’operaio di 20 anni, che ha perso la vita il 15 maggio scorso, nel polo Crispa di Jolanda di Savoia. Dopo qualche giorno è morto anche il suo collega Ionel Costin.

I due lavoratori, nati in Romania, ma codigoresi entrambi da tantissimi anni, erano dipendenti della ditta Copersystem di Pontemaodino e sono deceduti, il primo sul colpo ed il secondo dopo due settimane di calvario all’ospedale Bufalini di Cesena, a causa del rovesciamento del cestello di una piattaforma aerea sulla quale stavano operando. Il pensiero iniziale, in avvio di concerto, è stato in memoria di un giovane che si è saputo distinguere, che aveva studiato tanto e sie era impegnato. E che poi aveva però scelto di andare a lavorare. Ed è proprio sul luogo di lavoro che ha trovato la morte. La fotografia di suo papà, con lui su quel cestello il giorno dell’incidente, arrivato in chiesa sdraiato sulla barella a causa delle ferite riportate, ha fatto il giro del mondo.

Ramazzotti ha voluto dedicare al giovane un pensiero speciale: «Voglio ricordare un ragazzo di vent’anni, vittima di un incidente, si chiama Robert Pricopi e voglio dedicare questa splendida serata a lui».

Tra un successo e l’altro di una carriera quarantennale, Eros ha coinvolto e commosso il pubblico numeroso, soffermandosi anche su un altro tema di attualità, il bullismo. Prima di intonare “Una storia importante”, con cui il cantautore romano, a 22 anni strappò il sesto posto al Festival di Sanremo, Ramazzotti ha sottolineato che «dovete sapere che anch’io sono stato giovane. Il bullismo è qualcosa che fa tremare. Immagino un figlio in una situazione così. Non saprei come reagire. Bisogna sempre rispettare il prossimo, dobbiamo rispettare tutti. Non c’è colore, sesso, perché il rispetto sta alla base di tutto». Robert Pricopi resterà nella memoria di quanti hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo a Codigoro. Dagli amici ai suoi insegnanti che per primi avevano intuito le grandi capacità del ragazzo. Purtroppo la vita è imprevedibile e per Robert il destino era evidentemente già segnato. Ci saranno certamente altre occasioni per ricordarlo, ma intanto il messaggio, così forte e chiaro, sarà arrivato anche a lui.

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