La Nuova Ferrara

Ferrara

Comacchio

«No agli aperitivi a mollo in mare». Ai Lidi troppi colpi di caldo e congestioni

«No agli aperitivi a mollo in mare». Ai Lidi troppi colpi di caldo e congestioni

Ieri l’ennesimo malore. Gli esperti: «Non sono banalità, attenzione»

4 MINUTI DI LETTURA





Lidi Un colpo di calore ha costretto un turista veneto in vacanza a Lido Volano a ricorrere, ieri, poco prima delle 13, all’intervento dei soccorritori del 118, in seguito ad un malore. Un cinquantenne ha accusato malesseri, capogiri, affanno nella respirazione, tanto da rendere necessaria la richiesta di soccorso di un’ambulanza, giunta da Bosco Mesola al bagno Glam Beach. Il turista, dopo essere stato visitato e stabilizzato su un lettino, posto all’ombra, davanti all’entrata del Bagno, è poi stato trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti.

I consigli Tra le raccomandazioni principali degli assistenti ai bagnanti, un centinaio, 70 di loro appartenenti al Cus Salvataggio di Alex Bellotti ed una trentina alle dipendenze della società Alto Adriatiko, spicca proprio quella di evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, per poi tuffarsi in acqua, andando incontro al pericoloso fenomeno dello choc termico. Un consiglio che sembra banale ma i realtà ancora in tanti sembrano non rendersi conto del pericolo che corrono. In alta stagione i bagnini presidiano lo spazio acqueo assegnato dalle 9. 30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ai turisti anziani Cesare Scarpa, coordinatore degli assistenti ai bagnanti del Cus Salvataggio rivolge un appello accorato, esortandoli a «non restare esposti al sole nelle ore più calde e a non andare in acqua subito dopo il pranzo. L’invito vale soprattutto per chi ha patologie – sottolinea il coorodinatore del Cus Salvataggio -; i malori durante una passeggiata o una nuotata possono provocare gravi conseguenze».

Un’altra raccomandazione è legata al divieto di salire sugli scogli e/o di raccogliere cozze e vongole, innanzitutto perché la pratica è vietata da specifica ordinanza, ma anche perché può rappresentare un’insidia. «Basta un attimo per scivolare e ferirsi – conclude Scarpa – come è successo all’inizio della stagione balneare, ad un turista italiano del Lido Scacchi, che si è ferito ad una mano, cercando di strappare cozze da uno scoglio. Lo abbiamo raggiunto e portato a riva sanguinante ed è stato poi trasportato al pronto soccorso, dove la ferita è stata chiusa con diversi punti di sutura».

Ci sono altri suggerimenti tra cui «non spingersi a nuotare oltre gli scogli, perché è vietato – prosegue Scarpa -, e noi non vediamo i bagnanti. Tutti devono stare nell’area di balneazione e comunque in posizione di sicurezza. Non devono nuotare dove non si tocca e andare al largo, perché se non sono esperti nuotatori aumentano i rischi. Vale anche per chi sa nuotare, soprattutto per i turisti anziani con qualche disturbo cardiaco o qualche patologia. Se li dovesse cogliere un malore, mentre nuotano al largo, è un pericolo. Bisogna rispettare il mare e i propri limiti”.

Una moda diffusa, ma da contrastare è quella di chi si concede l’aperitivo o la merenda in acqua. Alcol, cibo, temperature esterne elevate e contatto con l’acqua possono creano un mix insidioso. «È vietato, eppure c’è l’abiturdine, per tanti turisti anziani – prosegue Nerio Stella, 63enne veterano dei bagnini del Cus, da 44 primavere in pista, anzi sul moscone -, svegliarsi all’alba, per andare a raccogliere vongole in spiaggia, con la bassa marea, portando al seguito attrezzatura, per poi faticare, per ore, sotto al sole. Sino alle 9.30 noi non siamo in servizio e purtroppo è già capitato di arrivare in spiaggia, per il turno del mattino e dover intervenire perché qualche anziano risultava disperso. I malori improvvisi dovuti alla fatica o a una buca possono rovinare la vacanza. Bisogna evitare di mettersi in pericolo, ascoltare i nostri consigli. Se ci chiedono informazioni, siamo ben contenti di rispondere».

L’età media dei bagnini oscilla dai 17 ai 25 anni, come le tre ragazze autrici del salvataggio di un’anziana, a Porto Garibaldi, nei giorni scorsi. La donna aveva commesso l’errore di immergersi in acqua, subito dopo aver consumato il pranzo. Tre sono i veterani del Cus Salvataggio, Nerio Stella appunto, Antonio Toschi e Luigi Carli, tutti over 60, ma «sono profondamente legati a questo mestiere – conclude Cesare Scarpa –. Questa è la molla che li rende un esempio per i più giovani». Domani i bagnini effettueranno anche il corso specialistico per l’uso della bombola ad ossigeno, da abbinare al pallone hambu, in caso di salvataggio. l

Katia Romagnoli

© RIPRODUZIONE RISERVATA