Ferrara, quattro medici di famiglia in uscita, lascia anche un pediatra di libera scelta
Cinque professionisti fuori dalla convenzione con l’Asl. Novità a Cento
Ferrara La lista dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta in servizio nelle strutture della provincia cambia con una frequenza non proprio modesta. Nelle prossime settimane alcuni ambulatori saranno chiusi o passeranno ad un nuovo titolare a causa di trasferimenti e cessazioni di attività.
Si comincia già da questi giorni: oggi è l’ultimo per contratto a Ferrara per la dottoressa Elena De Angelis, con ambulatorio in via Cà Bruciate, causa trasferimento nell’Azienda sanitaria locale di Taranto. Il 6 agosto sarà l’ultimo giorno di lavoro a Ferrara anche per il dottor Agostino Panajia, con ambulatorio in via Medini: anche lui ha chiesto e ottenuto il trasferimento nelle strutture dell’Asl di Taranto. Il 31 agosto uscirà per recesso dalla convenzione dei pediatri di libera scelta il dottor Marcello Bergamini, con ambulatorio in via Bologna. Il 20 settembre sarà un altro medico di famiglia a lasciare l’Asl estense, il dottor Marcello Gennari, con ambulatorio in corso Giovecca. Anche per lui recesso dalla convenzione con l’Azienda sanitaria locale. A lasciare l’incarico, l’1 ottobre prossimo, sarà invece il dottor Sandro Tamisari, con ambulatorio in città.
Per l’Asl scatta quindi l’esigenza di provvedere alla sostituzione dei professionisti che non lavoreranno più in convenzione. L’obiettivo è ripristinare il servizio ambulatoriale nelle zone nelle quali sono oggi insediati medici e pediatri di libera scelta in partenza entro l’estate. Un’incombenza a cui non sempre è facile adempiere a causa della carenza di professionisti che rendono sempre più complicato alle aziende sanitarie il compito di mantenere ad un livello adeguato il personale in servizio.
Tra le modifiche già messe in cantiere dall’Asl c’è anche un intervento in provincia, dove cambia la composizione della Medicina di gruppo “Guercino”, a Cento, con l’ingresso dei medici Rosa Mestieri e Diego Carnevali Stocchi. l
© RIPRODUZIONE RISERVATA