San Giuseppe, dolore per l’architetto Silvia
Arveda stroncata da un malore nella propria abitazione, aveva 53 anni. Dalla laurea a Firenze al lavoro ad Ancona fino all’impegno politico con Forza Italia
San Giuseppe Lutto improvviso per la comunità di San Giuseppe. È deceduta Silvia Arveda, stimata e conosciuta per la professione di architetto, che esercitava nello studio attiguo alla propria abitazione, a breve distanza dal negozio di elettrodomestici di via della Fontana, gestito dai genitori Tommaso e Maria e dal fratello Italo. La donna, 53 anni, è stata stroncata da un malore nella mattinata di sabato, mentre si trovava nella propria abitazione. «Attendavamo Silvia in negozio – riferisce papà Tommaso – ieri alle 9 (sabato; ndr) e non vedendola arrivare, abbiamo provato a chiamare. Abbiamo pensato avesse avuto un contrattempo, ma vedendo che non rispondeva ai nostri tentativi ripetuti di contattarla, ci siamo precipitati a casa sua e, purtroppo, non c’era più».
Lo strazio della famiglia Arveda è quello che attraversa l’intera comunità lagunare, anche alla luce della militanza della giovane architetta nelle fila di Forza Italia. Nel 2020 si era candidata alle elezioni comunali, finendo prima dei non eletti della lista del partito fondato da Silvio Berlusconi, in appoggio alla candidatura a sindaco di Pierluigi Negri. Al dolore della famiglia si unisce Luciano Tancini, vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, il quale esprime «le più sentite condoglianze ai genitori e al fratello. Silvia era iscritta a Forza Italia da più di dieci anni – ricorda Tancini -; per un solo voto non è entrata in consiglio comunale nel 2020 e questo era il suo rammarico. Dopo la vittoria del centrodestra era anche entrata nella rosa per la composizione della giunta comunale. Ha sempre partecipato, da attivista, alle iniziative che abbiamo organizzato. Recentemente era al nostro banchetto per la promozione delle iscrizioni a Forza Italia e in quella occasione mi aveva riferito di aver avuto una sorta di sincope da stress da lavoro, che l’aveva molto preoccupata, ma sperava di recuperare il suo stato di salute».
Arveda, infatti, in casa alcuni mesi fa era stata colta da malore, che le aveva causato una brusca caduta con frattura del setto nasale, ma era stata prontamente soccorsa da un’amica. Il malore sopraggiunto tra venerdì notte e sabato mattina probabilmente ha impedito alla donna di poter chiamare aiuto. Commosso anche il ricordo dell’assessore alla Cultura e al Turismo lagunare, Emanuele Mari, il quale sottolinea come «negli anni, io e Silvia abbiamo condiviso molti interessi, dalla professione alla politica, ma ciò che più ci legava era l’amicizia. Sono molto scosso per l’accaduto e in queste ore il mio ricordo torna al suo carattere solare, alla sua mente rivolta sempre al nuovo e al bello e alla sua ironia sottile e disarmante. Più volte ricordava i suo trascorsi di vita e di lavoro ad Ancona, dopo la laurea conseguita a Firenze. Ad Ancona si era affermata come architetto d’interni e designer in un grosso studio con commesse e realizzazioni importanti, che orgogliosamente invitava a visitare ma, al contempo, diceva che la vita è fatta di esperienze che si esauriscono e vanno superate guardando avanti, senza mai smettere di progettare e di sognare. Perdo una cara amica e ora il mio pensiero va alla sua famiglia». l
Katia Romagnoli
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