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Il processo

Ferrara, rapine nelle ville: definitive assoluzioni e condanna per Igor

Daniele Oppo
Ferrara, rapine nelle ville: definitive assoluzioni e condanna per Igor

La Corte di Cassazione ha respinto tutti i ricorsi

17 luglio 2023
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Ferrara Sicuramente colpevole per una rapina, quella ai danni di Emma Santi. E ormai sicuramente innocente per le altre due: quelle nei confronti di Cristina Bertelli e di Alessandro Colombani. Si chiude così anche un altro capitolo giudiziario con protagonista Norbert Feher, alias Igor Vaclavic detto “Igor il russo”, il killer del barista di Budrio Davide Fabbri e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri, uccisi nell’aprile 2017.

Feher era finito a giudizio per le tre violente rapine compiute dalla banda di Ivan Pajdek, composta anche da Patrik Ruszo e poi da Constantin Fiti (morto suicida nel carcere della Dozza), la cui avventura criminale culminò - senza la partecipazione di Igor - nell’omicidio di Pier Luigi Tartari, il pensionato di Aguscello ucciso proprio dopo una rapina in casa nel settembre del 2015. Quello era il periodo in cui la banda agì nella provincia estense, almeno in un’occasione insieme a Norbert Feher, “ingaggiato” dal capobanda Pajdek: la rapina compiuta il 30 luglio del 2015 a Mesola nei confronti dell’anziana Emma Santi, all’epoca 93enne, che venne lasciata imbavagliata e legata al letto con ai polsi delle fascette da elettricista per due giorni, prima che arrivasse il figlio a soccorrerla. Per questa rapina la sentenza di condanna è definitiva. Dopo la sentenza della Cassazione del 26 maggio scorso che ha respinto tutti i ricorsi presentati sia dalla procura generale che dalla difesa, sono definitive anche le assoluzioni - arrivate in appello - per le altre due rapine della banda: la prima di tutte, quella ai danni di Alessandro Colombani, unica parte civile nel processo a carico di Feher, sicuro che il killer fosse tra i componenti del commando criminale che il 26 luglio del 2015 lo assalì con estrema violenza nel giardino di casa a Villanova di Denore, prima di scappare allarmato probabilmente dalle voci provenienti da una vicina festa. Assoluzione definitiva arriva anche per la rapina del 5 agosto successivo, compiuta a Coronella nella casa di Cristina e Giulio Bertelli, figlia e padre, lui invalido di 86 anni, rimasti in balia della banda per cinque ore.

“Igor” - difeso dall’avvocato Gianluca Belluomini del foro di Bologna - era stato condannato a 20 anni di carcere dal tribunale di Ferrara per tutti e tre i colpi, anche sulla scorta delle chiamate in correità da parte di Pajdek e di Ruszo. In appello la pena venne ridotta perché i giudici felsinei valorizzarono alcuni elementi probatori che lo scagionavano per le rapine ai danni di Colombani e Bertarelli (quest’ultima vide in faccia i rapinatori e non ha riconosciuto Feher nella ricognizione fotografica, indicando più probabilmente Fiti).

“Igor il russo”, attualmente detenuto in Spagna per il triplice omicidio compiuto mentre era in fuga per gli omicidi di Fabbri e Verri (e il tentato omicidio del poliziotto provinciale Marco Ravaglia), ha a suo carico una condanna definitiva all’ergastolo proprio per questi ultimi fatti e una condanna alla pena detentiva permanente rivedibile per i delitti compiuti in Spagna. l

D.O.

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