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Il contenzioso

Bondeno, carenze alla scuola Bonati: il Comune denuncia i gestori

Alessandra Mura
Bondeno, carenze alla scuola Bonati: il Comune denuncia i gestori

L’amministrazione ha deciso di intentare una causa civile per le manutenzioni

19 luglio 2023
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Bondeno Difetti e carenze nella manutenzione dell’edificio e degli impianti tecnologici delle scuole Bonati. È quanto ha riscontrato il consulente incaricato dal Comune di Bondeno nell’ambito del contenzioso con la società incaricata della gestione dell’immobile. Il conto finale per rimediare alle inadempienze contestate, ha concluso il tecnico, è di quasi 195mila euro, compresi gli oltre 11mila già spesi dall’amministrazione per un’opera urgente di riparazione all’impianto di riscaldamento. E dato che la controparte finora è rimasta sorda tanto alle richieste di intervento che a quelle di risarcimento, il Comune ha deciso di passare alle vie legali, intentando una causa civile contro il concessionario.

Finisce così davanti al tribunale un progetto avviato vent’anni fa, quando il Comune stipulò con la società Co.Ac. srl (poi costituita in società di progetto Teodoro Bonati) un contratto per la progettazione e la costruzione delle scuole Bonati di via Gardenghi (oggi un istituto comprensivo che conta 14 classi e circa 300 alunni), con l’obbligo di provvedere per 15 anni, a partire dalla data di collaudo, alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio, assumendo per 18 anni il diritto di superficie.

Un “pacchetto” di doveri contrattuali ereditato successivamente dalla società Essepi Immobiliare, che nel 2010 acquisì la Co.Ac.

I nodi sono venuti al pettine alla scadenza del contratto di locazione, a fine agosto 2021, quando il Comune di Bondeno ha chiesto al concessionario di fornire tutta la documentazione che certificava le opere di manutenzione dell’edificio e degli impianti. Nel corso dei successivi sopralluoghi - sottolinea lo stesso Comune nella delibera che autorizza il sindaco a promuovere l’azione civile - emerge un quadro di «numerosi difetti di manutenzione relativi al corpo edilizio e agli impianti tecnologici». Il concessionario è stato sollecitato più volte a porvi rimedio, ma invano. Così il Comune, a fronte di un guasto all’impianto di riscaldamento, ha pagato di tasca sua la riparazione necessaria. Intanto l’anno scorso è scaduto anche il diritto di superficie, e il Comune è diventato proprietario della scuola, ma degli interventi di manutenzione ancora nessuna traccia.

Nel novembre scorso il consulente tecnico incaricato dal Comune di accertare le carenze riscontrate e determinare la spesa necessaria per porvi rimedio, ha depositato la sua relazione calcolando in 194.704 euro l’ammontare complessivo: nello specifico 139.579 euro per “sanare” il corpo edilizio, 43.720 per gli impianti, più gli 11.405 euro già usciti dalle casse comunali per riparare l’impianto termico. Il conto è stato presentato al concessionario, ma la richiesta non ha avuto alcun riscontro, aprendo così la strada alla causa civile per ottenere la condanna delle società citate e il risarcimento dei danni al Comune.l