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Ferrara, il caldo porta solitudine: «Così aiutiamo anziani e fragili»

Veronica Capucci
Ferrara, il caldo porta solitudine: «Così aiutiamo anziani e fragili»

Difficoltà moltiplicate dal clima estremo. Per affrontarle serve empatia e sensibilità

23 luglio 2023
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Ferrara Il caldo eccessivo, come quello che sta attanagliando in questi giorni la città, può far emergere non solo problemi di salute ma difficoltà più sottili, non per questo meno gravi, come la solitudine, la mancanza di una rete sociale che garantisca agli anziani e alle persone più fragili di poter contare su qualcuno in caso di necessità, ma anche semplicemente per svagarsi un po’.

Il servizio “Uffa che afa”, gestito dal Comune di Ferrara, attivo da anni, ha come obiettivo quello di sopperire alla mancanza di una rete familiare, con operatori che provvedono a fare la spesa di beni alimentari e di farmaci per quelle persone che, con le alte temperature, hanno perso la propria autonomia. Il servizio è coordinato da Lepida che gestisce le chiamate più urgenti qualora ci sia bisogno di interventi di tipo sanitario, ma se la richiesta dell’utente è relativa all’acquisto di beni di prima necessità, allora interviene l’Ufficio Accompagnamento Sociale. Fabio Marangoni, vice coordinatore del progetto Accompagnamento Sociale, ci spiega quali sono le attività principali del progetto “Uffa che afa”.

«Facciamo fronte alle necessità a livello territoriale», spiega Marangoni. «Abbiamo un’utenza composta prevalentemente da anziani, dai 70-80 anni in su, persone con fragilità di vario tipo, e noi veniamo attivati quando ci sono attività pratiche da svolgere, dall’acquisto di farmaci alla spesa. Abbiamo a disposizione i nostri mezzi, ci aiutano le cooperative, diamo una mano alle persone che con il caldo perdono autonomia. Il numero verde da contattare è 800-072110 e siamo attivi dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 17 e il sabato dalle 8,30 alle 13, da metà giugno a metà settembre. Per necessità maggiori di tipo medico-sanitario meglio chiamare il 118».

La situazione in questi anni sembra non essere cambiata, le richieste sono più o meno costanti, «la gente una volta che ci conosce ci contatta anche se poi si aggregano anche altri con diverse necessità. Ma per le chiamate che gestiamo noi non ci sono grosse differenze rispetto al passato», continua Marangoni. Intervenire in queste situazioni può essere molto delicato, richiede molta sensibilità ed empatia, oltre che intuizione e capacità di cogliere al volo le necessità degli utenti. «Mi è capitato per esempio di assistere a casi in cui non bastava un intervento stagionale ma una continuità più sistematica, per cui abbiamo messo in contatto gli utenti con lo sportello sociale per dare loro un supporto a più lungo termine», ricorda sempre il coordinatore. La solitudine rimane uno dei problemi che, pur presente tutto l’anno, con il caldo amplifica le difficoltà degli anziani. «La solitudine fa da aggravante. Le persone sole, vuoi perché i figli abitano lontano o lavorano o non sono presenti, quando arrivano le settimane di caldo intenso possono non riuscire più ad usare i loro sistemi, quindi hanno bisogno di qualcuno, di una rete di protezione. La solitudine è il primo problema, per questo noi siamo qui per aiutarli, è un problema molto differenziato e lavoriamo tutti l’anno per arginarlo», spiega Marangoni, che continua, «il problema è che il caldo è una miccia che fa esplodere difficoltà. Spesso abbiamo a che fare con persone sole che durante l’ anno non ci avevano contatto perché avevano una rete, poi arriva il caldo e non hanno più questa autonomia».

Nicola Folletti, presidente della Cooperativa sociale integrazione lavoro di Ferrara, puntualizza come a monte esista una rete che permette di far funzionare il tutto. «C’è una rete tra soggetti di natura diversa ma integrati, dal medico, al numero verde per ricevere segnalazioni e attivare il sostegno in base al bisogno, che può essere materiale, ma anche di compagnia, per cui andiamo a casa della persona per parlare un po’ e cercare di sollevarla. In caso di necessità di spostamento per visite o altro ci attiviamo grazie al progetto Ti porto io, che portiamo avanti tutto l’anno». l

Veronica Capucci

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