La Nuova Ferrara

Ferrara

L'inchiesta

Anziano morì a Cona, infermiera sentita dal pm

Anziano morì a Cona, infermiera sentita dal pm

Il caso aperto da un esposto della figlia

24 luglio 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Un interrogatorio utile per cercare di fare chiarezza sulle ultime ore di vita di Francesco Catozzi, un uomo di 85 anni deceduto il 4 novembre del 2022 all’ospedale Sant’Anna di Cona e sulla cui morte, dopo un esposto da parte della figlia, la procura di Ferrara aveva aperto un’inchiesta.

L’ipotesi è quella di omicidio colposo e il sostituto procuratore Andrea Maggioni aveva aperto un fascicolo a carico di 14 sanitari. Ieri, assistita dall’avvocato Michele Ciaccia, il magistrato ha ascoltato l’ultima infermiera che aveva preso in carico Catozzi, ricoverato nel reparto di Pneumologia e deceduto mentre stava pranzando. Le modalità del decesso hanno infatti insospettito la familiare: l’uomo sembrava deceduto per un “ab ingestis”, ovvero per via dell’inalazione involontaria del cibo ingerito.

La consulenza medico-legale disposta a dicembre dalla procura ed eseguita dai professori Francesco Tona di Padova, cardiologo, e Barbara Bonvicini (medico legale) sembra aver chiarito che l’uomo abbia avuto un arresto cardiocircolatorio precedente all’inalazione di ciò che aveva ingerito con il pasto e non viceversa ( ovvero che sia stato il “soffocamento” da cibo ad aver causato un successivo arresto cardiocircolatorio).

L’infermiera, da quanto si apprende, ha spiegato agli inquirenti che per il paziente e per la patologia respiratoria che lo aveva portato a Pneumologia dopo un passaggio in pronto soccorso, non vi erano indicazioni avverse all’alimentazione e che la giornata precedente aveva sì digiunato, ma per verificare che vi fosse un blocco intestinale non essendo andato di corpo. Nei giorni precedenti comunque si era già alimentato sempre in maniera autonoma e anche quel giorno era seduto sul letto ma in posizione eretta, dunque non di ostacolo per una regolare deglutizione.

L’indagata ha anche spiegato di essere intervenuta subito, e così anche altri sanitari presenti in reparto da lei richiamati, nel tentativo di salvare l’uomo, eseguendo tutte le manovre necessarie, purtroppo senza successo. L’interrogatorio è durato circa un’ora e a settembre ve ne sarà un secondo, questa volta per il medico di turno, che è assistito dall’avvocato Marco Linguerri.

L’uomo - che era anche in procinto di essere dimesso - era stato ricoverato dopo essere andato in Pronto soccorso per difficoltà respiratorie. Essendo un paziente con anche altre problematiche, era stato visitato anche da altri specialisti: un cardiologo e un nefrologo.

Sulla vicenda, oltre a quelle della procura, anche la figlia dell’85enne, assistita dall’avvocato Marcello Rambaldi, ha svolto delle indagini e atti difensivi con lo scopo di fare pienamente luce su quanto accaduto.l

Daniele Oppo

© RIPRODUZIONE RISERVATA