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Ferrara, il “nuovo” Parco urbano divide ancora i ferraresi

Daniele Oppo
Ferrara, il “nuovo” Parco urbano divide ancora i ferraresi

Opinioni opposte sul rifacimento e allargamento di una parte delle strade. «Più da area funzionale», «belle piste ciclabili che prima erano tutte rotte»

24 luglio 2023
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Ferrara Da «il parco non è mai stato così bello come adesso», a «sembra un’autostrada». L’opinione dei ferraresi sul Parco urbano ritrovato dopo lunghi mesi di stop post concerto di Bruce Springsteen è ancora una volta divisa.

Non solo una questione di gusti, c’è il senso di uno spazio la cui funzione e il cui futuro viene visto in maniera molto diversa e che nei nuovi stradelli - che nei punti centrali sono veri e propri stradoni - vede la rappresentazione del punto di separazione tra tali visioni. Che siano più larghi e più stabili al passaggio a piedi e in bici, non v’è dubbio alcuno: il ghiaino stabilizzato è più semplice da percorrere rispetto agli stradelli di ghiaia più grossolana o di terra battuta (la parte retrostante del parco è rimasta ancora nelle vecchie condizioni, e la differenza si nota, anche perché vi sono punti che non sono stati ripristinati e presentano pozzanghere e avvallamenti), si cammina meglio e si pedala più spediti, molto più spediti a dirla tutta, essendo la sensazione molto simile a quella di percorrere una strada asfaltata o una strada bianca di recente costruzione, con una pavimentazione ancora ben compatta.

Alle 10 del mattino, finito il concerto delle 6 e consumata la colazione offerta dall’Amministrazione, l’area vede decisamente molto meno delle 2mila persone che hanno partecipato all’evento. Chi c’è si gode il venticello fresco che rimane, il Sole che inizia a scaldare, l’altro concerto, quello delle cicale, e “testa” le novità, mentre gli operai sono intenti a smontare palco e infrastrutture.

«Il parco non mi sembra più lo stesso - ci dice la signora Monica -, i viali così grandi e bianchi hanno cambiato il panorama, prima era più soft, più “selvaggio”. Mi fa pensare che verranno usati per un altro tipo di mobilità». «Sono strutture propedeutiche all’utilizzo dei mezzi per gli eventi», rileva Silvano, il suo compagno di passeggiata, «non si può dire che siano brutti, ma ora sembra meno un parco cittadino e più un’area funzionale».

Mauro e Silvia abitano vicino e hanno partecipato al concerto di Springsteen, non si può dire che siano prevenuti: «Venendo, abbiamo capito che non è la zona adatta. Queste strade sono troppo larghe e non sono adatte a un parco così. E poi sotto c’è dell’asfalto, si vede e si sente anche l’odore».

Per il signor Giovanni, che abita a pochi passi dal parco, invece, è addirittura «stupendo, mi è piaciuto veramente tanto. Faccio i complimenti al sindaco e a tutti gli assessori che si sono prodigati per questa bellezza. Vedo pulizia, ordine, belle piste ciclabili che prima erano tutte rotte. C’è una differenza tra questa amministrazione e le altre, non ho mai visto Ferrara più bella».

Che le opinioni varino lo conferma un altro signore di una certa età, che l’unica cosa che ci dice mentre prosegue la sua passeggiata è che il viale su cui sta camminando «sembra un’autostrada, secondo me in un parco ci vorrebbero più dei sentieri che strade così grandi».

«Perplesso» si definisce il signor Riccardo, perché «le strade sono molto grandi, è stata sottratta parecchia erba, mi piaceva di più com’era prima. Poi è palese che lo abbiano fatto per facilitare altri eventi in futuro».

Il signor Ivano si lamenta del fatto che «una parte non è stata rifatta, dietro ci sono ancora i buchi come prima, e delle pozzanghere. Il resto lo hanno sistemato e mi piace, anche se preferivo come era prima, magari risistemato».

I coniugi Claudia e Riccardo non gradiscono i cambiamenti, soprattutto lo stradone sul quale stanno passeggiando: «Non ci piace, non ha senso per un parco così». Non è contento nemmeno Daniele, che si autodefinisce un pensionato rompiscatole e che ne fa anche una questione di metodo: «L’amministrazione precedente era molto immobile, questa si muove a beneficio dell’immagine. La strada rifatta può sembrare più efficace, ma serve solo per i prossimi concerti e in più le bici possono andare più veloci, cosa che aumenta i rischi»

Diversamente la pensa Claudio: «La strada più larga mi sembra una buona cosa, anche a livello di stabilizzazione è meglio, però avrebbero potuto riaprire presentando l’erba tagliata e più curata».Positiva anche l’opinione del signor Michele: «Mi piace, ma dovrebbero mettere più cestini per le deiezioni dei cani e dei self service per i sacchetti». l