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Ferrara, il comandante va in pensione: «Vigili del fuoco, rinunce e dovere»

Stefano Balboni
Ferrara, il comandante va in pensione: «Vigili del fuoco, rinunce e dovere»

Il saluto di Antonio Giovanni Marchese tra fermi valori e citazioni colte

28 luglio 2023
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Ferrara Va in pensione dal prossimo primo di agosto il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Ferrara, Antonio Giovanni Marchese. Originario di Schiavonea, nel cosentino, il mare rappresenta per Marchese «fascino, rischio e anche avventura». Proprio nello spirito dell’avventura, ovvero «dell’ignoto che si deve scoprire per potersi plasmare nel modo migliore per stare in armonia con il contesto delle varie realtà», Marchese ha sempre incentrato la propria carriera lavorativa.

Laureatosi in ingegneria edile all’università di Napoli, ha iniziato l’attività come libero professionista attuando alcuni progetti mirati alla ricostruzione della zona Irpina, fortemente danneggiata dal sisma del 1980. Nel 1987 partecipa al concorso per dirigenti dei vigili del fuoco e risulta vincitore. Svolge il primo incarico fino al 1992 nel Bresciano, per poi essere trasferito in Toscana dove rimane fino al 2018, salvo una parentesi nel novarese tra il 2002 e il 2005. Considerata la passione per il patrimonio artistico e la progettazione, in Toscana Marchese riprende gli studi ottenendo una seconda laurea in architettura. Nel 2018 il trasferimento in Emilia Romagna, inizialmente a Bologna e dal luglio 2019 al comando della nostra città. «Ferrara è un città ricca di storia e cultura», dice Marchese, profondo estimatore di ogni particolare. Negli anni il comandante ha sviluppato rapporti tesi alla cordialità e sinergia con tutte le autorità. «Il personale di Ferrara è stato ed è attento e con loro ho instaurato un ottimo rapporto di stima e collaborazione».

Nel salutare i cittadini e le autorità ferraresi, il comandante si dice «sempre più convinto che l'unica maestà veramente riconoscibile è il compimento del proprio dovere, costi quel che costi, anche le rinunce più amare e sofferte, ho sempre avuto un forte senso dello Stato; pienamente consapevole delle responsabilità del mio ruolo, ho sempre coltivato l'etica del sacrificio, perché “non c'è superiorità più grande dell'uomo sull'uomo che quella di mettersi al suo servizio”, come si legge nei Promessi Sposi». Impegnato fino all’ultimo giorno di lavoro, Marchese segnala il costante e massiccio impegno dei vigili del fuoco di tutta la provincia che dallo scorso 22 luglio sono incessantemente al lavoro ed hanno portato a termine circa 600 interventi nell’attività di soccorso tecnico urgente, in particolare per la messa in sicurezza delle zone danneggiate dai recenti fenomeni meteorologici. «Ho piena e ferma contezza che se un segno - anche impercettibile - rimane in queste vie, è perché tanti altri uomini di forte spessore umano, di acclarate capacità professionali, hanno fatto olocausto delle proprie energie alla causa più giusta. A tutti lascio un messaggio di virgiliana memoria: “labor omnia vicit”». l

Stefano Balboni

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